Se i tuoi amici non ti sopportano perchè continui a citare frasi tratte da film...sei un MOVIE JUNKIE.
Se il dilemma della giornata è che film guardare o riguardare...sei un MOVIE JUNKIE.
Se metti da parte i soldi per andare al cinema ripetute volte...sei un MOVIE JUNKIE.
Se passi la notte in bianco per guardare gli Oscar..sei un MOVIE JUNKIE.
Se l'unico passo della Bibbia che conosci è Ezechiele 25:17...sei un MOVIE JUNKIE.
Se sei stufo di prestare dvd ma non riesci a farne a meno "per diffondere il buon cinema"....sei un irrecuperabile MOVIE JUNKIE.

venerdì 12 dicembre 2014

72 Golden Globes Awards...le nominations!


Come ogni anno arriva uno dei momenti tanto attesi da noi cinefili e maniaci delle serie tv...no, non sto parlando del compleanno di qualche attore o dell'uscita di un film in blu-ray...è il momento delle nominations ai fatidici Golden Globes, che si terranno l'11 gennaio 2015. C'è che li predilige rispetto agli Oscar, ritenuti ormai troppo prevedibili e corrotti, infatti sono diventati negli anni una vera istituzione per chi opera nel settore cinematografico e televisivo. 
Ammettiamolo, tutti noi abbiamo giocato almeno una volta al TotoGoldenGlobe/Oscar, incrociando le dita nella speranza che la serie tv che ci ha tenuti incollati durante tutto l'anno sia candidata o che quell'interpretazione che ci ha suscitato un vortice di emozioni sia citata in almeno una categoria....anche se molto spesso ciò non accade (il tutto seguito da imprecazioni).

Il tempo per i pronostici, almeno per il Globo d'Oro, è concluso, habemus listam. Molti di questi film devono ancora uscire in Italia (STRANO!) quindi non voglio sbilanciarmi dando giudizi affrettati, Sono comunque molto entusiasta del fatto che Birdman di Alejandro Gonzalez Iñarritu sia "in testa" con ben 7 nomitation, ho avuto la fortuna di vederlo alla Mostra del Cinema di Venezia (in Italia uscirà solo a febbraio) e penso sia un film veramente valido sotto molti  punti di vista. Meritata sicuramente anche la presenza di altre due pellicole che ho amato particvolarmente quest'anno: Boyhood e Grand  Budapest Hotel , se non altro per l'originalità che ognuna di queste presenta (lo stampo di Wes Anderson, d'altronde, meriterebbe un riconoscimento).

Grandi assenti, a sorpresa, Interstellar e Sons of Anarchy....e già iniziano le proteste! Ma noi non siamo qui per criticare (almeno, non ancora...) quindi ecco la lista dei "prescelti" alla 72° edizione dei Golden Globes:


Best Motion Picture, Drama

Boyhood
Foxcatcher
The Imitation Game
Selma
The Theory of Everything


Best Actress in a Motion Picture, Drama

Julianne Moore
(Still Alice)
Rosamund Pike
(Gone Girl)
Reese Witherspoon
(Wild)
Felicity Jones
(The Theory of Everything)
Jennifer Aniston
(Cake)


Best Actor in a Motion Picture, Drama

Eddie Redmayne
(The Theory of Everything)
Steve Carell
(Foxcatcher)
Benedict Cumberbatch
(The Imitation Game)
David Oyelowo
(Selma)
Jake Gyllenhaal
(Nightcrawler)


Best Motion Picture, Musical or Comedy
Into The Woods
Birdman
The Grand Budapest Hotel
St. Vincent
Pride


Best Actress In A Motion Picture, Musical or Comedy
Julianne Moore
(Maps To The Stars)
Amy Adams
(Big Eyes)
Emily Blunt
(Into The Woods)
Helen Mirren
(The Hundred Foot Journey)
Quvenzhané Wallis
(Annie)


Best Actor in a Motion Picture, Musical or Comedy
Michael Keaton
(Birdman)
Bill Murray
(St. Vincent)
Ralph Fiennes
(The Grand Budapest Hotel)
Christoph Waltz
(Big Eyes)
Joaquin Phoenix
(Inherent Vice)


Best Animated Feature Film

The Lego Movie
How To Train Your Dragon 2
Big Hero 6
The Book of Life
The Boxtrolls


Best Foreign Language Film

Ida (Poland/Denmark) (Ida)
Force Majeure (Sweden) (Turist)
Gett: The Trial of Viviane Amsalem (Israel) (Gett)
Tangerines (Estonia) (Manderiinid)
Leviathan (Russia)


Best Supporting Actress in a Motion Picture

Jessica Chastain
(A Most Violent Year)
Keira Knightley
(The Imitation Game)
Patricia Arquette
(Boyhood)
Meryl Streep
(Into The Woods)
Emma Stone
(Birdman)


Best Supporting Actor in a Motion Picture
Ethan Hawke
(Boyhood)
Robert Duvall
(The Judge)
Edward Norton
(Birdman)
J.K. Simmons
(Whiplash)
Mark Ruffalo
(Foxcatcher)


Best Director - Motion Picture

Ava DuVernay
(Selma)
Wes Anderson
(The Grand Budapest Hotel)
Alejandro González Iñárritu
(Birdman)
David Fincher
(Gone Girl)
Richard Linklater
(Boyhood)


Best Screenplay - Motion Picture


Wes Anderson
(The Grand Budapest Hotel)
Gillian Flynn
(Gone Girl)
Alejandro González Iñárritu, Nicolás Giacobone, Alexander Dinelaris, Armando Bo
(Birdman)
Richard Linklater
(Boyhood)
Graham Moore
(The Imitation Game)


Best Original Score - Motion Picture

Alexandre Desplat
(The Imitation Game)
Jóhann Jóhannsson
(The Theory Of Everything)
Trent Reznor, Atticus Ross
(Gone Girl)
Antonio Sanchez
(Birdman)
Hans Zimmer
(Interstellar)


Best Original Song - Motion Picture

“Big Eyes” — Big Eyes
“Glory” — Selma
“Mercy Is” — Noah
“Opportunity” — Annie
“Yellow Flicker Beat” — The Hunger Games: Mockingjay – Part 1


Best TV Series, Drama

Downton Abbey (Masterpiece)
The Affair
Game Of Thrones
House of Cards
Good Wife, The


Best Actress in a TV Series, Drama

Viola Davis
(How to Get Away With Murder)
Claire Danes
(Homeland)
Julianna Margulies
(The Good Wife)
Robin Wright
(House of Cards)
Ruth Wilson
(The Affair)


Best Actor in a TV Series, Drama
Kevin Spacey
(House of Cards)
Clive Owen
(The Knick)
James Spader
(The Blacklist)
Dominic West
(The Affair)
Liev Schreiber
(Ray Donovan)


Best TV Series, Musical or Comedy

Orange is the New Black
Girls
Jane The Virgin
Transparent
Silicon Valley


Best Actress in a TV Series, Musical or Comedy
Julia Louis-Dreyfus
(Veep)
Edie Falco
(Nurse Jackie)
Gina Rodriguez
(Jane The Virgin)
Lena Dunham
(Girls)
Taylor Schilling
(Orange is the New Black)


Best Actor in a TV Series, Musical or Comedy

Don Cheadle
(House of Lies)
William H. Macy
(Shameless)
Ricky Gervais
(Derek)
Jeffrey Tambor
(Transparent)
Louie C.K.
(Louie)


Best TV Movie or Mini-Series

Olive Kitteridge
Fargo
The Missing
True Detective
The Normal Heart


Best Actress in a Mini-Series or TV Movie

Jessica Lange
(American Horror Story: Freak Show)
Maggie Gyllenhaal
(The Honorable Woman)
Frances McDormand
(Olive Kitteridge)
Allison Tolman
(Fargo)
Frances O'Connor
(The Missing)


Best Actor in a Mini-Series or TV Movie

Martin Freeman
(Fargo)
Matthew McConaughey
(True Detective)
Woody Harrelson
(True Detective)
Billy Bob Thornton
(Fargo)
Mark Ruffalo
(The Normal Heart)


Best Supporting Actress in a Series, Mini-Series or TV Movie
Kathy Bates
(American Horror Story: Freak Show)
Uzo Aduba
(Orange is the New Black)
Joanne Froggatt
(Downton Abbey)
Michelle Monaghan
(True Detective)
Allison Janney
(Mom)


Best Supporting Actor in a Series, Mini-Series or TV Movie

Bill Murray
(Olive Kitteridge)
Jon Voight
(Ray Donovan)
Matt Bomer
(The Normal Heart)
Alan Cumming
(The Good Wife)
Colin Hanks
(Fargo)


Fonte: http://www.goldenglobes.com/

martedì 9 dicembre 2014

Recensione: Storie Pazzesche

Oggi voglio parlarvi in anteprima di Storie Pazzesche, film del regista argentino Damian Szifron che uscirà nelle sale italiane giovedì 11 dicembre. Questa dark comedy è prodotta e presentata da Pedro Almodovar…e si puo capire benissimò perché!  A tratti ricorda molto il suo cinema, con tanto di elementi kitsch e quel pizzico di umorismo un po’ noir. Il titolo originale, Relatos Salvajes (letteralmente “racconti selvaggi”), rende perfettamente  la natura di questo film, infatti i protagonisti di queste sei storie indipendenti tra loro hanno in comune una cosa: vedono tutti esplodere i propri istinti animali, cosa anticipata dalle fotografie "alla National Geographic" di animali che scorrono con i titoli di testa. Tutti gli episodi iniziano con situazioni del tutto normali, fino ad arrivare ad un culmine di vera e propria follia, con irriverenti e talvolta spiazzanti finali a sorpresa.
Storie Pazzesche ci presenta un cocktail di tutti i peggiori sentimenti umani: la vendetta, l’odio, la gelosia, la superbia, che ad uno ad uno esplodono nei protagonisti in un vortice di rabbia e esasperazione. Ad un certo punto infatti personaggi di ogni vicenda si trovano a dover optare per delle decisioni estreme, che sfociano in una sorta di “vendetta karmica” che diverte e crea una sorta di empatia nello spettatore.
Tutte le storie sono intrinse da una sagace vena tragi-comica, capace di rendere ogni racconto entusiasmante ma allo stesso tempo  di lasciare un retrogusto amaro che fa riflettere…il risultato è un mosaico della contemporaneità dolorosamente realistico, a tal punto da sentirsi quasi in colpa a ridere davanti a certe situazioni. 


Il fatto che sia diviso in storie, tutte con vicissitudini e finali diversi, fa si che la pellicola scorra velocemente senza lasciare il tempo di annoiare nemmeno per un minuto, inoltre lascia allo spettatore  una vasta gamma di scelte registiche e narrative, alcune delle quali molto interessanti.
Il risultato finale è davvero godibilissimo... e la storia di chiusura è la vera e propria ciliegina sulla torta (in tutti i sensi!) 

VOTO MOVIE JUNKIES: 8/10


lunedì 24 novembre 2014

MOVIE JUNKIES ON AIR!

Ciao amici cinefili! Abbiamo una bella novità....siete pronti?

Movie Junkies sbarca in radio! Grazie alla collaborazione con la nuova stazione radio Central Station potrete sentire la nuova rubrica di cinema e serie tv condotta proprio dalla vostra Pulp Lary...così potrete finalmente sentire la mia voce (non vedevate l'ora eh?) e lasciarvi inebriare dalla mia folle (e logorroica) passione cinefila!
Alla fine del post troverete tutti i dettagli per ascoltare i nostri interventi settimanali, ma nel frattempo vorrei cogliere l'occasione per omaggiare alcuni grandi film che hanno come protagonista LA RADIO!


I LOVE RADIO ROCK - THE BOAT THAT ROCKED
















Come amante del rock non potevo non iniziare con questo delizioso film di Richard Curtis. Erano gli anni '60 e la musica rock era quasi un'eresia, la radio pubblica la trasmetteva con il contagocce...ma per fortuna una truppa di fanatici della musica, dalla loro nave, pensa di trasmettere i propri pezzi preferiti per 24 ore al giorno...una carica di adrenalina, rock e positività...con una colonna sonora da urlo! THAT BOAT REALLY ROCKED!


GOOD MORNING VIETNAM




















Adrian Cronauer giunge in Vietnam con una missione: rallegrare le truppe americane durante il conflitto bellico, il tutto attraverso il suo irriverente programma radio. Oltre al lato comico, che esce magistralmente dal protagonista Robin Williams, c'è spazio anche per le riflessioni sull'assurdità della guerra..il tutto condito con la ribelle musica rock!


RADIO AMERICA














L'ultimo film del maestro Robert Altman è un inno alla musica, la sua grande passione. Se prima con Nashville ci aveva raccontato l'animo country dell'America, con Radio America ci fa immergere nella realizzazione dell'ultima puntata di uno show radiofonico degli anni '70 che sta per chiudere i battenti. Splendidamente nostalgico, spinge ad una riflessione sull'arte e sull'amore dello strumento radiofonico.


RADIO DAYS





















Woody Allen ritrae in questo gioiellino i tempi d'oro della radio, quando ancora non c'era l'ombra della tv e ci si allietava ascoltando il confortante suono della musica: gli anni Trenta. Allen non compare nella pellicola, ma ci trasporta con la sua voce nei ricordi di infanzia del protagonista, con la  suo sagace ironia. Interessante anche perchè ripercorre reali momenti radiofonici di quegli anni (imperdibile la fittizia invasione aliena della trasmissione di ORson Welles!).


RADIOFRECCIA
















Con questo lavoro Luciano Ligabue vuole rendere omaggio alle piccole emittenti radiofoniche italiane degli anni '70 e, a parer mio, gli riesce molto bene. Cinque amici, una passione: la musica. Con pochi soldi aprono una piccola emittente dove danno sfogo ai loro pensieri, alle loro paure. La vità non è così facile per i protagonisti, soprattutto per Freccia (interpretato dal bravissimo Stefano Accorsi), ma grazie alla radio riescono a sentirsi liberi.



TALK RADIO




















In Talk Radio Oliver Stone continua con la sua impronta di osservatore della subcultura americana. Lo scenario è qui un programma radiofonico notturno, il cui speaker ha la stoffa del giustiziere: ne ha da ridire su tutti e, senza peli sulla lingua, inveisce contro i razzisti e i moralisti del paese. Avviene quindi l'utilizzo del mezzo radiofonico come strumento di denuncia nei confronti di una società falsamente perbenista e, in questo immeritatamente sottovalutato lavoro di Stone, meritano particolare attenzione soprattutto i pungenti monologhi.


Invece voi che mi dite? Volete consigliare qualche altro film sull'argomento?




Ecco la lista delle frequenze e degli orari per ogni regione...Stay Tuned ;)

- Radio Station One (Lombardia)
ogni Lun. e Ven. dalle 17:00 alle 18:00
Sondrio 96.7 Valtellina 98.8 Valchienna 98.8 Como 104.7 Lecco 88.6 Brianza 104.7
www.radiostationone.it
sms/whatsapp: 391.10.40.400

- Radio Rete 104 (Lombardia)
Ogni Lun. dalle 16:00 alle 17:00
Como 92.9 Lugano e Canton Ticino 95.3 Sondrio 96.7 Bergamo 97.5 Brianza 97.6 Lecco 98.4 Valchiavenna 98.8 Bergamasca 100.6 Crema 101.5 Lecco 104.7 e 108.0
www.rete104.it
sms/whatsapp: 33.57.104.104
Diretta: 0341.28.70.50
E-Mail: diretta@rete104.it

-Radio Super Sound (Sardegna)
Ogni Sab. dalle 12:00 alle 13:00
Cagliari 96.6 - 102.0 Sassari 107.9 Oristano 100.2 - 96.3 Nuoro 93.3 - 97.8 - 96.6 Medio Campidano 100.4 - 95.3 Carbonia Iglesias 89.8 - 96.3 Ogliastra 89.6
www.radiosupersound.it
sms/whatsapp: 340.51.86.036
Diretta: 070.97.64.507

- Radio Popolare Network (Veneto)
ogni Mart. dalle 16:00 alle 17:00
Venezia 97.3
www.radiobase.net

- Radio Millecuori e Radio RMC Italia (Calabria)
ogni Dom. dalle 11:00 alle 12:00
Fm 96,6 Tropea, Lamezia, Vibo
www.radiomillecuori.it
www.rmcitalia.it

- Radio Dance Trieste the New Web Radio
(Friuli Venezia Giulia) 
Trieste 107.3
www.radiodancetrieste.it 

lunedì 3 novembre 2014

Venezia 71: L'anno del Piccione


Un cinefilo veneziano passa l’estate in un’attesa che sembra interminabile: la pubblicazione del programma ufficiale della Mostra del Cinema. Le voci di corridoio fomentano grandi nomi e si fanno meticolosi conti sull'uscita prevista delle pellicole più attese, illudendosi in una possibile anteprima proprio nella nostra città.  Per la 71ͣ edizione della Mostra del Cinema le aspettative erano davvero allettanti, prima di leggere,con grande sgomento,  un programma scarno e confuso. La Mostra di quest’anno doveva ancora iniziare e si sentiva già la mancanza di quelle grandi promesse non mantenute, l’assenza di Anderson, Nolan e Fincher. Non si può denigrare un evento solo perché non sembra all'altezza delle aspettative, ovviamente, ma l’aria che si respirava durante la prima delle giornate veneziane era tutt’altro che ottimista.
Ma fortunatamente, come un fulmine a ciel sereno, il film d’apertura porta un’ondata di consensi e di speranza; Birdman, di Alejandro Gonzalez Iñarritu, è il cocktail perfetto per fa ripartire la Mostra con il piede giusto.  Il primo red carpet è un successo: Emma Stone incanta con un elegante abito verde, Edward Norton riprende i fan con il suo iphone, Michael Keaton e il regista concedono qualche autografo. Tutto in gran stile hollywoodiano, cosa quasi ironica visto che proprio questo effetto “divistico” è la tematica sulla quale Birdman vuole farci riflettere. Il lavoro di Iñarritu si rivela essere una brillante prova registica e attoriale e, come film d’apertura, dà inoltre il via a dei temi che ritorneranno nelle proiezioni dei giorni successivi: la celebrità vista come “prigione” si traduce in una sorta di solitudine anche in The Humbling, in cui un grandissimo Al Pacino interpreta un attore in declino.
L’eclettico Pacino è il cavallo vincente di Venezia 71; oltre al film diretto da Barry Levinson, presenta anche l’introspettivo Manglehorn di David Gordon Lee, ulteriore prova recitativa che lo conferma una leggenda vivente.
Pochi, però, gli altri picchi salienti di questa edizione, probabilmente per la mancanza di film eccezionali. Per quanto quest’anno il festival possa esser sembrato difficile la digerire, contestato per la poca affluenza e addirittura additato come evento in declino, conserva lo stesso degli elementi interessanti.
Si percepisce comunque quella nota di anticonformismo, rendendo quest’edizione imperfetta sì, ma allo stesso tempo coraggiosa.
Una Mostra che prova ancora ad osare, come testimonia l’anteprima di Nymphomaniac-Director’s cut, scelta molto rischiosa visto l’argomento controverso, ma in grado di attirare l’attenzione soprattutto per l’arrivo imprevisto di Uma Thurman.
Si confermano le scelte non convenzionali per il Leone d’Oro,  assegnato a A Pigeon Sat on a Branch Reflecting on Existence del regista svedese Roy Andersson, acclamato da pubblico e critica per il suo umorismo nonsense e per la sua spiazzante originalità.
Venezia può aver anticipato Toronto in alcune scelte poco commerciali, nel programma presentato da Alberto Barbera si intravede questa voglia di intrigare il pubblico ma il tutto appare quasi forzato, con il rischio di annoiare e infastidire lo spettatore. Ecco che paradossalmente i film più apprezzati non sono stati i polpettoni sperimentali, ma quelli dai toni leggeri come Burying The Ex e She’s Funny That Way.

Bisogna quindi guardare in faccia la realtà: quest’edizione ci conferma che la nostra Mostra non è più il trampolino del cinema d’autore americano e, quando in futuro ripenseremo a Venezia 71, sarà difficile ricordarlo davvero per qualcosa in particolare…ma forse solo come “l’anno del Piccione”.

martedì 14 ottobre 2014

Recensione: Why Don't you Play in Hell?


Titolo: Jigoku de naze warui -Why don't you play in hell? 
Regia: Sion Sono
Cast: Jun Kunimura, Fumi Nikaido, Shin'Ichi Tsutsumi
Anno: 2013

Pulp Lary e Jun Kunimura alla 70° Mostra del Cinema

L’orecchiabile jingle di uno spot di dentifrici cantato da una sorridente bimba, un gruppo di teenager con un entusiasmo smisurato per il filmmaking, scontri tra clan di Yakuza e storie d’amore: ecco il cocktail esplosivo di Sion Sono nella suo Jigoku de nazu warui (Why Don’t You Play in Hell?).
Hirata è un ragazzo ossessionato dal cinema, così tanto da rivolgere le proprie preghiere al Dio del Cinema per avverare il proprio sogno:girare un solo grande film assieme alla sua sgangherata troupe. Mitsuko è una bambina prodigio, adorata da tutti grazie ad uno spot di un dentifricio; il padre della ragazzina è il boss Yakuza  Muto, in continua lotta con il clan Kitagawa. Dopo dieci anni, una serie di circostanze incroceranno inverosimilmente le strade di questi personaggi: il boss Muto vuole dimostrare a sua moglie, che sta per uscire di prigione, che la loro bambina è diventata una star del cinema, sebbene dopo il tormentone del dentifricio la sua carriera sia miseramente crollata. Il suo desiderio incontrerà quello del fallito Hirata, che finalmente ha l’occasione di girare il suo capolavoro: un film-documentario sul reale scontro tra il clan di Muto e Kitagawa.
Con un registro tra il comico e il grottesco, Sion Sono mette in scena dei personaggi fuori controllo, in preda alla loro follia, capaci di qualsiasi cosa per ottenere il proprio obiettivo. Il tutto culmina con l’atteso “film nel film”, in una carneficina finale a colpi di katana, pistole e con una buona dose di splatter.

Jigoku de nazu warui (Why Don’t You Play in Hell?) si presenta come un’esilarante commedia nera, ricca di riferimenti al cinema e in grado di divertire ed entusiasmare gli appassionati del genere, che usciranno dalla sara canticchiando il martellante ma irresistibile jingle di Mitsuko.





VOTO MOVIE JUNKIES: 8/10

giovedì 9 ottobre 2014

Diatribe interne...

Cari “ fratelli ” MJ rieccomi qua per la vostra gioia, vi sono mancato?

Cosa e perché vi scrivo questa volta? Per un fatto nato da una riflessione o meglio diatriba interna.

Vi confesso di esser riuscito solo nell’ ultimo periodo a recuperare il “ tempo perduto “ guardandomi un bel po’ di filmettini usciti dal secondo semestre 2012 ad oggi, certi per vero interesse altri invece per consiglio.

Che posso dire, secondo me il cinema sta vivendo un periodo strano e non mi riferisco solo a ciò che ho potuto visionare nell’ultimo periodo. Una volta i capolavori spuntavano quasi regolarmente, sorprendevano, non erano mai scontati ( o quasi ) tutte le componenti fondamentali erano ben dosate ed equilibrate regalandoti così un immenso piacere e voglia di guardare e riguardare scene o spezzoni.

Ora…e perdonatemi, salvo RARISSIME sorprese siamo solo alla mercè di film horror che si trascinano dietro la scia dei tanto osannati ( e mi chiedo perché) “ Paranormal Activity “ e compagnia, super eroi bellocci con le loro tutine e armature scintillanti(dai non potete non essere d’accordo sul fatto che eroi dell’ universo Marvel e Dc spuntino come funghi!).Seguono poi pellicole con effetti speciali sproporzionati con trame semplici e banali, tutti film uguali fatti con lo stampino!
Vogliamo parlare poi delle interpretazioni degli attori?

Si dice di Clint Estwood che abbia solo due espressioni, con e senza cappello, ma vogliamo mettere le “ nuove promesse “ di oggi? Clint basta che sene stia in una stanza zitto e fermo per dare tutto un altro tono alla scena in se!

Ok è giusto dire che non si può fare paragoni simili ma insomma….BASTA HOMEVIDEO da vedere al cinema!

Ci sta il discorso che pur tutti devono guadagnarsi il pane, che devono far gavetta ed esperienza ma un minimo in più di inventiva? Meno abuso di effetti e creazioni digitali?
Invece di produrre, produrre e produrre uno non può preparare un lavoro serio, bello, ben costruito ed emergere con un qualcosa che faccia esclamare WOW alla gente? Eh no! Per questo ora assistiamo a creazione di “ nuove “ etichette come ad esempio quelle dei “ Dmovie” dove attori anche con un certo nome perdono credibilità e stima.

Io voglio innovazione ma senza smarrire identità, desidero essere abbagliato, ma non dalle esplosioni in sequenza dell’ ennesimo action di robottoni contro blatte spaziali uscite da chissà quale anus mundi.

Trame interessanti, intricate,che reggano!

Sceneggiature e soggetti diversi, che colpiscano anche per intensità!

Stili di direzione e di montaggio particolari, dove tutto sia gestito in modo intelligente e non banale!

Una sana e coinvolgente interpretazione dei personaggi e degli attori!

Utopia? inizio a convincermi lo sia...


Oneiros

martedì 16 settembre 2014

Recensione in Anteprima: Sin City - Una donna per cui uccidere



Sono passati  9 anni dall'uscita di Sin City, riuscitissima collaborazione tra Robert Rodriguez e Frank Miller. Il film del 2005 diede in inizio ad una rivoluzione cinematografica, portando il mondo delle Graphic Novel per la prima volta sul grande schermo. L'ironico stile noir di Frank Miller, autore del fumetto,prendeva vita in modo originale e intelligente, rispettando meticolosamente vignette intere e creando così un vero e proprio prodotto di culto. 

Dal 2005 attendevo questo momento e non potevo essere più fortunata...Grazie ad un contest indetto dalla Lucky Red, ho avuto la fortuna di presenziare all'anteprima italiana di A Dame To Kill For, il secondo lavoro dei  due registi insieme. Io e la mia compagna di (dis)avventure Elanor siamo quindi andate all'avanscoperta nel cinema The Space della capitale, dove abbiamo avuto l'onore di incontrare Miller e Rodriguez in persona! 


In A Dame To Kill For Rodriguez riutilizza le tecniche stilistiche del primo film con lo stesso entusiasmo, dando vita ad un vero e proprio spettacolo visivo intriso di dramma e passione. 
In questo secondo capitolo si intrecciano 4 storie: A Dame To Kill For e Just Another Saturday Night, entrambe tratte dai fumetti originali di Miller, The Fat Loss e The Long Bad Night, queste ultime ideate apposta per il lungometraggio.
Durante la visione ci si imbatte in vecchi volti familiari e ad aprire le macabre danze di Sin City 2 è proprio l'antieroe Marv, un azzeccatissimo Mickey Rourke  sempre pronto a rompere qualche ossa.
Rivediamo la bella Nancy (Jessica Alba) nelle sue mosse, ma ha perso quella candida fragilità e vive tormentata dal fantasma di Hartigan (Bruce Willis), sacrificatosi per salvarla dallo spietato senatore Rourke.


Ci vengono presentati anche degli interessanti personaggi nuovi; l'affascinante Joseph Gordon-Levitt interpreta in modo sublime Johnny, giocatore d'azzardo "bello e dannato", Josh Brolin sostituisce Clive Owen nei panni di Dwight (con la sua "vecchia faccia") e infine una magnetica Eva Green veste i panni di Ava Lord, pericolosa Femme Fatale.
Queste new entry si conglomerano perfettamente nel cupo universo di (Ba)Sin City, accentuandone quella nota di disperazione e desolazione.
Ogni anima è intrappolata nella "vignetta" della città del peccato e, per quanto possa lottare, si respira costantemente l' incapacità di uscire da una spirale di violenza.
In A Dame To Kill For il mondo di Sin City continua a vivere nell'impronta visiva che lo contraddistingue, muovendosi in un cupo bianco e nero, illuminato occasionalmente da sprazzi di colore - impossibile non rimanere incantati dagli occhi iniettati di verde veleno di Eva Green. 


Il 3D è spettacolare e, in questo caso, impreziosisce ulteriormente la qualità del prodotto, carente talvolta sotto il punto di vista della narrazione. La volontà di raccontare più vicende, già incontrata nel lavoro del 2005, diventa qui quasi una forzatura e i racconti rischiano di diventare fine a se stessi, con finali spesso troppo frettolosi e azzardati. 
Il grande limite di Sin City 2 è, però, una sorta di "effetto emulazione"; ciò che faceva brillare gli occhi per innovazione e genialità rischia di diventare monotono in questo sequel.

Se si evita il paragone con il capolavoro del 2005, i veri fan del genere non rimarranno comunque delusi dal nuovo lavoro di Rodriguez e Miller. Un piacevole connubio delle atmosfere dark del fumetto e la raffinatezza noir  tipica di un buon thriller consolidano il valore dell'opera, facendo sì che si perdonino le lacune nella sceneggiatura.  
Io, da fan dei lavori di entrambi i registi, non ho potuto resistere al ritorno di quella macabra ironia e della sporca sensualità, che va a braccetto con la violenza nella città del peccato...

Sin City - Una donna per cui uccidere uscirà nelle sale italiane il 2 ottobre 2014.



VOTO MOVIE JUNKIES: 7/10

sabato 13 settembre 2014

Say Hello to my Little Friend: Al Pacino a #Venezia71

Ogni anno arriva quel magico periodo in cui sembra di vivere in un mondo parallelo, per dieci giorni ci si nutre di film e si scambiano (o almeno ci si prova) parole più o meno sensate con attori e registi...in poche parole, si respira aria di cinema. Ma come tutti i sogni, in men che non si dica il mio paese dei balocchi rosso fuoco svanisce...eh già, è passata una settimana e ancora non mi sono ripresa dalla fine della Mostra del Cinema di Venezia.

Voglio ripercorrere con voi, un post alla volta, questa Mostra dal mio personalissimo punto di vista...tra photobomb a Tim Roth, comparsate impreviste di Uma Thurman, film assurdi (talvolta agghiaccianti) e lunghe attese, spesso ricompensate. Mi sembra d'obbligo aprire questo "diario cinefilo" con le mie avventure con Al Pacino!



In primis, devo anticipare il legame che c'è tra me, Al Pacino e la Mostra del Cinema. Alla 61 edizione del Festival Robert Redford presentava Il Mercante di Venezia ed io ero una ragazzina di 14 anni in preda alle crisi ormonali per Colin Farrell, che puntualmente non si presentò al "nostro appuntamento" dietro le transenne delle conferenze al Lido. Con mia bellissima sorpresa (all'epoca non ero informata come ora riguardo agli ospiti attesi) in quei giorni di lunghe attese mi ritrovai davanti due leggende; Robert De Niro (in veste di doppiatore per Shark Tale) e Al Pacino. All'epoca non mi rendevo davvero conto dell'immensità di questi duo personaggi, ma rimasi colpita dalla gentilezza di Pacino nel firmare allegramente il mio misero fogliett con il suo scarabocchio "Al", mentre De Niro sembrò molto schivo e scocciato (sigh).

Con mia grande sorpresa e, finalmente, consapevolezza Al tornò nel 2011 per presentare Wilde Salomé, documentario sull'opera di Oscar Wilde con Jessica Chastain nei panni della controversa principessa. Fu durante quell'edizione che mi portai a casa una grandissima soddisfazione: il dvd di Scarface, uno dei miei film "feticcio" per eccellenza, autografato da Brian De Palma e Al Pacino.


Ma arriviamo ai giorni nostri.... (oddio, quanto mi sento vecchia!)

Il 30 settembre era segnato sul mio calendario come l' AL PACINO DAY, l'attore infatti sarebbe stato alla Mostra con ben due film: Manglehorn (in concorso) di David Gordon Green e The Humbling (fuori concorso) di Barry Levinson. Da giorni ero elettrizzata e i miei compagni cinefili Mostri del Cinema non mi sopportavano più. Ero determinata a fare il possibile per avere degli incontri ravvicinati con il grande Al, ancor più motivata rispetto agli anni prima visto che in più occasioni mi aveva dato grandi soddisfazioni. 
Dopo essermi attrezzata per bene con i dvd de Il Padrino parte II, Serpico e Quel Pomeriggio di un giorno da cani (i miei preferiti!) ha inizio l'epopea: sveglia all'alba, vaporetto poco dopo le 6 del mattino con i controllori ancora in dormiveglia e incontro con gli altri Mostri del Cinema assonnati quanto me. Collasso davanti al red carpet per qualche ora, fino alle notizie da parte dei fotografi riguardo agli orari delle conferenze. Di colpo ci svegliamo, in una sorta di euforia, ci sistemiamo in modo da non sembrare degli zombie e ci appostiamo tatticamente nella zona delle conferenze stampa. L'attesa è infinita e il caldo che tanto aspettavamo nei giorni precedenti si inizia a far sentire proprio in quel momento. L'orario dell'inizio della conferenza si avvicina e passa chiunque, davvero chiunque, ma l'ospite tanto atteso è in ritardo. Ma, quando iniziavamo a perdere forze e speranze, un boato preannuncia il suo arrivo....ed ecco che ci ritroviamo abbagliati dalla comparsa di un paio occhiali da sole specchiati di un blu intenso seguiti da lui, il mitico Al Pacino. La sua presenza illumina il Lido, scherza con i fotografi e saluta i fan, ma si vede che ha fretta. Temendo il peggio e assorta da un raptus di follia urlo a squarciagola, non ricordo nemmeno bene cosa. Al Pacino mi si avvicina, mi prende le guance con la mano e, con un buffo faccione, esclama: "I love you too". Le urla di delirio che potete ben immaginare sono immortalate in questa splendida chicca ripresa da Wall-Yle.




Attimi di dodicenne follia, lo ammetto pubblicamente..Ma cercate di comprendermi. 
Le conferenze di Manglehorn e The Humbling sarebbero durate all'incirca un'ora e mezza perchè Pacino era atteso per un servizio fotografico all'Excelsior e, subito dopo, ci sarebbe stato il red carpet per il film del simpatico David Gordon Green. La decisione più saggia era quella di aspettarlo all'uscita, sperando che si fermasse qualche minuto in più. Direi che le nostre aspettative sono state superate... e questo scatto descrive perfettamente quel meraviglioso momento :)


Al Pacino si è dimostrato disponibilissimo anche durante i red carpet per le premieres dei due film, dimostrando di essere, oltre che un gran attore, anche un vero e proprio gentleman. Molti "divi", a parer mio, dovrebbero prendere esempio da lui.


Il destino, infine, ci ha fatti incontrare un'ultima volta...in una situazione al limite dell'assurdo. Il giorno seguente ci stavamo recando ingenuamente nei bagni dell'Excelsior quando, improvvisamente, sentiamo delle urtla provenire dalla Darsena...scendiamo e ci ritroviamo davanti di nuovo LUI! Purtroppo la situazione era piuttosto caotica e, rimbalzando tra un bodyguard e l'altro, sono riuscita a strappargli solo un ultimo saluto...nella speranza, però, di rincontrarlo al più presto!


Oltre a questi memorabili incontri, ho assistito alla proiezione di The Humbling, che ho trovato deliziosamente brillante e al quale dedicherò uno dei prossimi post.

mercoledì 20 agosto 2014

NEWS: Robert Rodriguez e Frank Miller presenteranno A Dame To Kill For a ROMA!

Lo so che tra di voi c'è chi, come la sottoscritta, ha sofferto guardando queste foto delle premiere di Sin City: A Dame to Kill for, tenutasi ieri al Chinese Theatre di Los Angeles. Se penso che circa un anno fa ero proprio lì non mi consolo per niente.





Non disperiamo del tutto, però! Ecco due belle notizie che renderanno felici gli amanti del genere ;)

Per prima cosa, la lunghissima attesa sta per finire....Il secondo capitolo di Sin City uscirà negli Stati Uniti venerdì e in Italia il 2 ottobre! Avete letto bene, iniziamo a contare i giorni!

La seconda notizia mi ha fatto passare la giornata in un tale stato di eccitazione da fare invidia ad ogni caffeinomane...Robert Rodriguez e Frank Miller saranno a Roma il 14 e 15 settembre per presentare il film alla stampa e ai fan. Ok, ora vado a morire di gioia, nel frattempo vi lascio con il comunicato stampa!


Roma, 18 agosto 2014 -  I registi di Sin City – Una donna per cui uccidere, Robert Rodriguez e Frank Miller saranno a Roma il 14 e il 15 settembre per presentare il loro nuovo film
ispirato allo sbalorditivo graphic novel “Sin City” e incontrare la stampa e i fan italiani.
I registi Robert Rodriguez e Frank Miller tornano a collaborare per portare lo sbalorditivo graphic novel “Sin City” sul grande schermo con “Sin City: Una Donna Per Cui Uccidere”. Tessendo insieme due delle classiche storie di Miller con nuovi racconti, i cittadini più incalliti della città si scontrano con alcuni degli abitanti più famigerati.
“Una Donna Per Cui Uccidere” [A Dame To Kill For]
Anni prima di “Un’abbuffata di morte”, Dwight McCarthy (Josh Brolin) lotta con i suoi demoni interiori  e cerca di mantenere il controllo fino a quando non ritorna il suo primo amore, Ava Lord, che gli chiede aiuto per sfuggire alle grinfie del suo violento marito, il milionario Damien Lord (Marton Csokas) e della sua enorme guardia del corpo Manute (Dennis Haysbert). Tuttavia, un innamorato Dwight scoprirà presto che levere intenzioni di Ava sono più sinistre di quanto sembrino.
“Solo un altro sabato sera” [Just Another Saturday Night]
La sera in cui John Hartigan incontra Nancy in “Quel bastardo giallo”, Marv (Mickey Rourke) riprende conoscenza mentre è sulla statale che domina i Projects, circondato da giovani morti e incapace
di ricordare come ci è arrivato.
“Quella lunga, brutta notte” (storia originale) [The Long Bad Night]
Johnny (Joseph Gordon-Levitt), un presuntuoso giocatore d’azzardo, trucca una missione per sconfiggere al suo stesso gioco il cittadino più malvagio di Sin City. Sfortunatamente se la prende con l’uomo sbagliato e gli eventi prendono una piega peggiore. La sua missione viene in qualche modo deviata quando incontra una  giovane stripper di nome Marcy (Julia Garner).
“La grossa sconfitta” (storia originale) [The Fat Loss]
Ambientata dopo il suicidio di John Hartigan (Bruce Willis) alla fine di “Quel bastardo giallo”, la storia si concentra su una più temprata Nancy Callahan (Jessica Alba) che cerca di superare la sua morte mentre pianifica l’omicidio del Senatore Roark (Powers Boothe).
I REGISTI
FRANK MILLER. Meglio conosciuto per i suoi graphic novel come Ronin, Davil: Rinascita, Il ritorno del Cavaliere Oscuro e 300, Frank Miller torna a co-dirigere Sin City: Una Donna per Cui Uccidere, unendo due delle sue classiche storie con nuovi racconti e capovolgendo i preconcetti di ciò che è possibile realizzare con la regia tradizionale.
ROBERT RODRIGUEZ. Giocando secondo le sue proprie regole, Robert Rodriguez ha ridefinito il concetto di “buon regista”. Nel 2005, ha proposto di trasformare l’opera di Frank Miller nel film Sin City.
Adesso è tornato per continuare quella storia. Ha diretto saghe rivoluzionarie come la Trilogia del Messico, Dal Tramonto all’Alba, The Faculty, Le Avventure di Sharkboy e Lavagirl in 3D, Grindhouse – Planet Terror e Machete.

martedì 12 agosto 2014

Vivere...Vivere può essere un'avventura straordinaria

Quale amaro ritorno per me in redazione...

Ieri si è spento uno dei miei idoli, dei miei attori e interpreti preferiti in assoluto, ormai è notizia condivisa ed è per questo che chiamo voi, miei cari MJ a raccolta per ricordare quel gran personaggio che era,è stato e sempre sarà Robin Williams.

Ho visto molti dei film in cui era o meno il protagonista e tutti mi sono entrati nel cuore.Era un gran personaggio, noi lo ricordiamo in ruoli carichi di quella stana energia che circondavano i suoi personaggi facendoci pendere dalle sue labbra, ma a me piace ricordare anche, quando ospite del Late Show di David Letterman mi faceva letteralmente scompisciare dalle risate per la sua comicità genuina e spontanea.

Come tanti di voi se non tutti,porterò per sempre con me, ben impressi nella mia memoria, alcuni dei personaggi e dei film che ci hanno commosso o divertito fin dalla tenera età, vorrei condividere con voi quelli che sono i miei.

Ovviamente non posso non cominciare se non con quello che per me è il capolavoro assoluto " L'Attimo Fuggente " ( Death Poet Society)



Questo film mi ha stregato, è stato amore a prima vista tanto che in segreto versai anche qualche lacrima.
La sua interpretazione mi spalancò gli occhi sotto diversi aspetti, " rendete straordinaria la vostra vita " sembra una frase fatta , ovvia, ma non lo è per niente, è uno dei consigli più grandi che si possano dare!
Keating è stato non solo un personaggio ma anche un desiderio, chi di voi non hai mai sperato, sognato di avere un insegnante così?.Potrei aggiungere altre mille parole ma sarebbero vane, solo di cornice perché io so di essere capito da voi o miei lettori pertanto lascio che le emozioni vi pervadano e parlino al posto mio.

Altro capolavoro indiscutibile, dove anche li in tenera età ho pianto un po' (eh si sono un pochino emotivo) è stato Hook.

In questo film siamo davanti a un intero cast d'eccellenza e non serve che io inizi ad elencarli tutti.Nonostante le critiche io lo trovo un ottimo film, amo ogni personaggio e ogni dettaglio e detto sinceramente non avrei mai visto nessuno se non il buon Robin nei panni di Peter Pan. La trama è coinvolgente e per niente "fanciullesca" chi ancora non l'avesse visto si affretti a farlo e non ne rimarrà affatto deluso!.

Ne seguono alcuni altri come Will Hunting, L'uomo bicentenario,Mrs.Doubtfire, Jumanji, Good Morning Vietnam, Insomnia...

Anch'io sognavo di avere una Mrs Doubtfire come tata, anch'io sognavo di essere uno dei suoi bimbi sperduti...e chi non avrebbe desiderato un maggiordomo robot o di seguire il suo corso di lettere

Insomma, voi lo conoscete così come lo conosco io e di certo saprete cosa guardare e cosa ricordare, ogni altra parola è superflua ma vi lascio con una frase tratta appunto da Hook che la dice lunga.

"Vivere...Vivere può essere un'avventura straordinaria"

Io spero che la sua vita lo sia stata...riposa in pace Robin, resterai sempre nei nostri cuori di cinefili.


Oneiros