Se i tuoi amici non ti sopportano perchè continui a citare frasi tratte da film...sei un MOVIE JUNKIE.
Se il dilemma della giornata è che film guardare o riguardare...sei un MOVIE JUNKIE.
Se metti da parte i soldi per andare al cinema ripetute volte...sei un MOVIE JUNKIE.
Se passi la notte in bianco per guardare gli Oscar..sei un MOVIE JUNKIE.
Se l'unico passo della Bibbia che conosci è Ezechiele 25:17...sei un MOVIE JUNKIE.
Se sei stufo di prestare dvd ma non riesci a farne a meno "per diffondere il buon cinema"....sei un irrecuperabile MOVIE JUNKIE.

giovedì 10 luglio 2014

Birdman di Iñárritu aprirà la Mostra del Cinema




Habemus film d'apertura alla Mostra del Cinema di Venezia! Meglio tardi che mai, come al solito, ma quest'anno la notizia è così meravigliosa che perdono qualsiasi cosa!

Ad inaugurare la 71 edizione del Festival sarà Birdman del regista messicano Alejandro Gonzalez Iñárritu, a mio parere uno dei più promettenti registi degli ultimi 15 anni. 
 La mia eccitazione è già alle stelle per il regista, tenetevi forte per il cast: Michael KeatonEdward NortonZach GalifianakisEmmaStone e Naomi Watts. Direi che quest'anno la Mostra di Venezia comincia alla grande...che ne pensate? ;)



Birdman è una black comedy che racconta le vicessitudini di un attore in declino (interpretato da Michael Keaton) dopo aver interpretato in passato un famoso supereroe è ora intento a tornare alla ribalta con uno spettacolo a Broadway.





Dopo aver amato capolavori dalle tematiche crude come Amores Perros, personalmente sono molto curiosa di vedere il regista destreggiarsi in una trama così surreale e sarcastica....io conto i giorni, e voi? :)
Dopo l'anteprima mondiale a Venezia, che si terrà il 27 agosto, il film uscirà nelle sale americane il 17 ottobre e nel resto del mondo nel 2015. Nel frattempo godetevi il primo trailer ufficiale, che personalmente trovo molto suggestivo!


lunedì 7 luglio 2014

My life with Forrest Gump

Vi è mai capitato di sentire qualcosa far parte di voi da sempre, incondizionatamente, senza conoscerne realmente il motivo? Qualcosa che vi rassicura quando vi soffermate a pensarci, che vi porta ricordi nostalgici e vi rincuora al tempo stesso? Una sorta di certezza, ecco. Prendetemi pure per folle, tanto ormai la reputazione l'ho persa da un bel po'... ma per me un buon film, come un fiero compagno di vita, è in grado di trasmettermi  tutto questo. Il primo amore non si scorda mai e, per celebrare i 20 anni dall'uscita, voglio ripercorrere con voi la mia "storia" con Forrest Gump.


"Stupido è chi lo stupido fa" 

Il mio primo approccio con Forrest Gump è piuttosto confuso, ma allo stesso tempo molto forte. Non ricordo esattamente il luogo nè il modo in cui sono arrivata a guardarlo, ero alle elementari quindi probabilmente devono averlo trasmesso alla televisione in prima serata. Io, inconsapevolmente, ne devo essere rimasta incantata, tanto da avere impresse intere sequenze che nella mia mente da bambina non trovavano un vero e proprio senso...ricordo questo ragazzo correre senza una meta, un'intrigante ragazza bionda e musica ipnotica. Queste figure si confondevano tra di loro creando un'immagine magica nella mia testa. All'epoca ricordo che faceva figo dire tra le compagne di quarta elementare: "Ho visto Titanic. Che bello che è Leo, lo amo!", io mi vantavo di aver guardato Forrest Gump e di essere innamorata di lui, venendo puntualmente squadrata dalle principesse di turno. Devo confessare che ovviamente il film non l'avevo proprio seguito e, anche se l'avessi fatto, non c'avrei sicuramente capito granchè.

"La vita è come una scatola di cioccolatini...non sai mai quello che ti capita"

Arrivata alle scuole medie giunge però il momento della resa dei conti...in quegli anni c'era il boom delle videocassette vendute in edicola e mio padre ne comprava più o meno una al giorno dicendo di ognuna "è un filmone, devi vederlo",io puntualmente declinavo, scoraggiata in partenza dalla prolissità dei suoi tentativi di convincimento. Ma ecco che con Forrest qualcosa scatta e mi faccio persuadere subito....dopo la visione ne rimango ammaliata. Molti lo sapranno già, soprattutto chi mi conosce da quel periodo: Forrest Gump è stata la mia prima OSSESSIONE. A casa mia non si poteva guardare nessun altro film, nè tantomeno la tv, figuriamoci! Quel racconto così candido e eroico al tempo stesso non mi stancava mai, riusciva ad infondere in me, una sfigata e timida 12enne, una fortissima sicurezza. 


"E da quel giorno, in qualunque posto andassi, io ci andavo correndo"

Non so se anche voi, quando vi appassionate a qualcosa, siete assetati di conoscere tutto ciò che è inerente ad esso. A me di Forrest Gump affascinava proprio tutto e non esagero se affermo che alcune delle mie più grandi passioni sono nate grazie a questo film.
Durante il primo anno della mia Forrest-Mania mi sono letta il romanzo di Winston Groom dal quale è tratto il film (Alla faccia del Club delle babysitter!), ho acquistato e consumato i cd della colonna sonora e mi sono comprata le Nike che Jenny regala a Forrest. Edizione speciale uscite proprio nel 2002...se questo non è destino! Praticamente le tenevo anche per andare a letto.

Tranquilli, la foto è attuale, non mi tatuavo a 12 anni. Ok degenerata, ma non così tanto :P

Feticcio delle scarpe a parte, grazie a questo film mi sono avvicinata per la prima volta alla musica: in età così giovane mai avrei pensato di conoscere e approfondire artisti come i Creedence Clearwater Revival, The Doors, Lynyrd Skynyrd e Harry Nilsson. Ma soprattutto...grazie al produttivo incontro tra il piccolo Gump e "quel bel giovanotto che chiamavano il re" si scatenò in me la mia seconda OSSESSIONE: Elvis Presley. 


"Non so se ognuno abbia il suo destino o se siamo tutti trasportati in giro a caso come da una brezza... può darsi le due cose, forse capitano nello stesso momento"

Guardare ripetute volte Forrest Gump conoscendone ogni singola battuta a memoria mi aveva inoltre pervasa da un ingenuo patriottismo americano. Chi conosce il film sa che la storia gli Stati Uniti è una sorta di co-protagonista, nel bene e nel male...ma a me quest'America mi aveva catturata da subito. Eccola la mia terza OSSESSIONE, all'epoca l'idillio era forte a tal punto da farmi memorizzare tutti gli Stati Uniti in ordine alfabetico (li ripeto tuttora ad una velocità quasi inquietante).
Tanti anni dopo l'American Dream si è avverato, la passione si è conservata e in qualche modo devo ringraziare questo grande film anche per queste avventure. I piccoli segni del destino si sono visti, sia nel mio viaggio a New York che in quello in California....ed ecco come Forrest Gump, in un modo o nell'altro, è sempre stato al mio fianco ;)

Da notare la mia espressione alla Forrest con il gambero di Bubba, la spilla "Stupid is as stupid does" e i cioccolatini



Dopo così tanti anni...finalmente insieme :)

Non m'importa che abbia ricevuto critiche di ogni genere, che sia il manifesto o no di un determinato tipo di cinema o che gli Oscar siano immeritati...per me Forrest Gump avrà sempre un posto speciale nel mio cuore da cinefila. Ah, un'ultima cosa: VI PREGO VI SUPPLICO NON FATE UN SEQUEL.


"E non ho altro da dire su questa faccenda"


domenica 6 luglio 2014

Riflessioni di celluloide: La mia classe

Scusate l'assenza, la vostra Movie Junkie si è dovuta astenere per un periodo causa concerto dei Rolling Stones e tatuaggio fresco fresco...ma eccomi ritornata, pronta per introdurre un nuovo topic: voglio condividere con voi alcuni film che mi hanno fatto riflettere, in un modo o nell'altro, su questioni inerenti le problematiche che ci circondano. Di film che trattano tematiche di attualità se ne sfornano continuamente, io cercherò di proporvi i titoli che mi hanno colpito, sia per il registro stilistico che sotto l'aspetto emotivo...spero di non cadere nella banalità e di invogliarvi a scoprire qualche pellicola che talvolta può essere passata in sordina ;) 


Titolo: La mia classe
Regia: Daniele Gaglianone
Cast: Valerio Mastandrea
Anno:2013



Un gruppo di immigrati extracomunitari assiste entusiasta alle lezioni del corso di italiano, dove hanno la possibilità di aprirsi davanti alla classe e al maestro raccontando esperienze, pensieri e incertezze. Una classe particolare, diversa, non solo per l’età adulta e la provenienza degli alunni, ma per il fatto che ciò a cui si assiste è una finta lezione all’interno di un set cinematografico. L’intento è quello di girare un finto-documentario; come da routine, compaiono in campo il regista Daniele Gaglianone, i fonici e si ripetono alcune scene nel making of. Il maestro-attore Valerio Mastandrea impersonifica i valori di un professore equo e comprensivo di fronte alle difficili situazioni degli immigrati. Ci si chiede, però, fino a che punto si rimanga dentro le barriere della finzione; gli attori-studenti parlano liberamente, scherzano e si commuovono, condividono con la telecamera un pezzetto della loro vita, portando il film ad una dimensione reale. Ma quando scade il permesso di soggiorno di uno degli studenti extracomunitari, obbligandolo  all’espatrio, la continuazione delle riprese viene sconvolta e viene messa in discussione la credibilità del progetto stesso.

La mia classe di Gaglianone si potrebbe definire come un “esperimento sociale”, un tentativo di rappresentare la doppia faccia del discusso tema dell’integrazione. Il registro naturale e diretto cattura e rende partecipe lo spettatore in questo film coraggioso e spiazzante, che lascia spazio ad una riflessione: a volte la realtà è talmente cinica da superare la finzione.