Se i tuoi amici non ti sopportano perchè continui a citare frasi tratte da film...sei un MOVIE JUNKIE.
Se il dilemma della giornata è che film guardare o riguardare...sei un MOVIE JUNKIE.
Se metti da parte i soldi per andare al cinema ripetute volte...sei un MOVIE JUNKIE.
Se passi la notte in bianco per guardare gli Oscar..sei un MOVIE JUNKIE.
Se l'unico passo della Bibbia che conosci è Ezechiele 25:17...sei un MOVIE JUNKIE.
Se sei stufo di prestare dvd ma non riesci a farne a meno "per diffondere il buon cinema"....sei un irrecuperabile MOVIE JUNKIE.

martedì 16 settembre 2014

Recensione in Anteprima: Sin City - Una donna per cui uccidere



Sono passati  9 anni dall'uscita di Sin City, riuscitissima collaborazione tra Robert Rodriguez e Frank Miller. Il film del 2005 diede in inizio ad una rivoluzione cinematografica, portando il mondo delle Graphic Novel per la prima volta sul grande schermo. L'ironico stile noir di Frank Miller, autore del fumetto,prendeva vita in modo originale e intelligente, rispettando meticolosamente vignette intere e creando così un vero e proprio prodotto di culto. 

Dal 2005 attendevo questo momento e non potevo essere più fortunata...Grazie ad un contest indetto dalla Lucky Red, ho avuto la fortuna di presenziare all'anteprima italiana di A Dame To Kill For, il secondo lavoro dei  due registi insieme. Io e la mia compagna di (dis)avventure Elanor siamo quindi andate all'avanscoperta nel cinema The Space della capitale, dove abbiamo avuto l'onore di incontrare Miller e Rodriguez in persona! 


In A Dame To Kill For Rodriguez riutilizza le tecniche stilistiche del primo film con lo stesso entusiasmo, dando vita ad un vero e proprio spettacolo visivo intriso di dramma e passione. 
In questo secondo capitolo si intrecciano 4 storie: A Dame To Kill For e Just Another Saturday Night, entrambe tratte dai fumetti originali di Miller, The Fat Loss e The Long Bad Night, queste ultime ideate apposta per il lungometraggio.
Durante la visione ci si imbatte in vecchi volti familiari e ad aprire le macabre danze di Sin City 2 è proprio l'antieroe Marv, un azzeccatissimo Mickey Rourke  sempre pronto a rompere qualche ossa.
Rivediamo la bella Nancy (Jessica Alba) nelle sue mosse, ma ha perso quella candida fragilità e vive tormentata dal fantasma di Hartigan (Bruce Willis), sacrificatosi per salvarla dallo spietato senatore Rourke.


Ci vengono presentati anche degli interessanti personaggi nuovi; l'affascinante Joseph Gordon-Levitt interpreta in modo sublime Johnny, giocatore d'azzardo "bello e dannato", Josh Brolin sostituisce Clive Owen nei panni di Dwight (con la sua "vecchia faccia") e infine una magnetica Eva Green veste i panni di Ava Lord, pericolosa Femme Fatale.
Queste new entry si conglomerano perfettamente nel cupo universo di (Ba)Sin City, accentuandone quella nota di disperazione e desolazione.
Ogni anima è intrappolata nella "vignetta" della città del peccato e, per quanto possa lottare, si respira costantemente l' incapacità di uscire da una spirale di violenza.
In A Dame To Kill For il mondo di Sin City continua a vivere nell'impronta visiva che lo contraddistingue, muovendosi in un cupo bianco e nero, illuminato occasionalmente da sprazzi di colore - impossibile non rimanere incantati dagli occhi iniettati di verde veleno di Eva Green. 


Il 3D è spettacolare e, in questo caso, impreziosisce ulteriormente la qualità del prodotto, carente talvolta sotto il punto di vista della narrazione. La volontà di raccontare più vicende, già incontrata nel lavoro del 2005, diventa qui quasi una forzatura e i racconti rischiano di diventare fine a se stessi, con finali spesso troppo frettolosi e azzardati. 
Il grande limite di Sin City 2 è, però, una sorta di "effetto emulazione"; ciò che faceva brillare gli occhi per innovazione e genialità rischia di diventare monotono in questo sequel.

Se si evita il paragone con il capolavoro del 2005, i veri fan del genere non rimarranno comunque delusi dal nuovo lavoro di Rodriguez e Miller. Un piacevole connubio delle atmosfere dark del fumetto e la raffinatezza noir  tipica di un buon thriller consolidano il valore dell'opera, facendo sì che si perdonino le lacune nella sceneggiatura.  
Io, da fan dei lavori di entrambi i registi, non ho potuto resistere al ritorno di quella macabra ironia e della sporca sensualità, che va a braccetto con la violenza nella città del peccato...

Sin City - Una donna per cui uccidere uscirà nelle sale italiane il 2 ottobre 2014.



VOTO MOVIE JUNKIES: 7/10

sabato 13 settembre 2014

Say Hello to my Little Friend: Al Pacino a #Venezia71

Ogni anno arriva quel magico periodo in cui sembra di vivere in un mondo parallelo, per dieci giorni ci si nutre di film e si scambiano (o almeno ci si prova) parole più o meno sensate con attori e registi...in poche parole, si respira aria di cinema. Ma come tutti i sogni, in men che non si dica il mio paese dei balocchi rosso fuoco svanisce...eh già, è passata una settimana e ancora non mi sono ripresa dalla fine della Mostra del Cinema di Venezia.

Voglio ripercorrere con voi, un post alla volta, questa Mostra dal mio personalissimo punto di vista...tra photobomb a Tim Roth, comparsate impreviste di Uma Thurman, film assurdi (talvolta agghiaccianti) e lunghe attese, spesso ricompensate. Mi sembra d'obbligo aprire questo "diario cinefilo" con le mie avventure con Al Pacino!



In primis, devo anticipare il legame che c'è tra me, Al Pacino e la Mostra del Cinema. Alla 61 edizione del Festival Robert Redford presentava Il Mercante di Venezia ed io ero una ragazzina di 14 anni in preda alle crisi ormonali per Colin Farrell, che puntualmente non si presentò al "nostro appuntamento" dietro le transenne delle conferenze al Lido. Con mia bellissima sorpresa (all'epoca non ero informata come ora riguardo agli ospiti attesi) in quei giorni di lunghe attese mi ritrovai davanti due leggende; Robert De Niro (in veste di doppiatore per Shark Tale) e Al Pacino. All'epoca non mi rendevo davvero conto dell'immensità di questi duo personaggi, ma rimasi colpita dalla gentilezza di Pacino nel firmare allegramente il mio misero fogliett con il suo scarabocchio "Al", mentre De Niro sembrò molto schivo e scocciato (sigh).

Con mia grande sorpresa e, finalmente, consapevolezza Al tornò nel 2011 per presentare Wilde Salomé, documentario sull'opera di Oscar Wilde con Jessica Chastain nei panni della controversa principessa. Fu durante quell'edizione che mi portai a casa una grandissima soddisfazione: il dvd di Scarface, uno dei miei film "feticcio" per eccellenza, autografato da Brian De Palma e Al Pacino.


Ma arriviamo ai giorni nostri.... (oddio, quanto mi sento vecchia!)

Il 30 settembre era segnato sul mio calendario come l' AL PACINO DAY, l'attore infatti sarebbe stato alla Mostra con ben due film: Manglehorn (in concorso) di David Gordon Green e The Humbling (fuori concorso) di Barry Levinson. Da giorni ero elettrizzata e i miei compagni cinefili Mostri del Cinema non mi sopportavano più. Ero determinata a fare il possibile per avere degli incontri ravvicinati con il grande Al, ancor più motivata rispetto agli anni prima visto che in più occasioni mi aveva dato grandi soddisfazioni. 
Dopo essermi attrezzata per bene con i dvd de Il Padrino parte II, Serpico e Quel Pomeriggio di un giorno da cani (i miei preferiti!) ha inizio l'epopea: sveglia all'alba, vaporetto poco dopo le 6 del mattino con i controllori ancora in dormiveglia e incontro con gli altri Mostri del Cinema assonnati quanto me. Collasso davanti al red carpet per qualche ora, fino alle notizie da parte dei fotografi riguardo agli orari delle conferenze. Di colpo ci svegliamo, in una sorta di euforia, ci sistemiamo in modo da non sembrare degli zombie e ci appostiamo tatticamente nella zona delle conferenze stampa. L'attesa è infinita e il caldo che tanto aspettavamo nei giorni precedenti si inizia a far sentire proprio in quel momento. L'orario dell'inizio della conferenza si avvicina e passa chiunque, davvero chiunque, ma l'ospite tanto atteso è in ritardo. Ma, quando iniziavamo a perdere forze e speranze, un boato preannuncia il suo arrivo....ed ecco che ci ritroviamo abbagliati dalla comparsa di un paio occhiali da sole specchiati di un blu intenso seguiti da lui, il mitico Al Pacino. La sua presenza illumina il Lido, scherza con i fotografi e saluta i fan, ma si vede che ha fretta. Temendo il peggio e assorta da un raptus di follia urlo a squarciagola, non ricordo nemmeno bene cosa. Al Pacino mi si avvicina, mi prende le guance con la mano e, con un buffo faccione, esclama: "I love you too". Le urla di delirio che potete ben immaginare sono immortalate in questa splendida chicca ripresa da Wall-Yle.




Attimi di dodicenne follia, lo ammetto pubblicamente..Ma cercate di comprendermi. 
Le conferenze di Manglehorn e The Humbling sarebbero durate all'incirca un'ora e mezza perchè Pacino era atteso per un servizio fotografico all'Excelsior e, subito dopo, ci sarebbe stato il red carpet per il film del simpatico David Gordon Green. La decisione più saggia era quella di aspettarlo all'uscita, sperando che si fermasse qualche minuto in più. Direi che le nostre aspettative sono state superate... e questo scatto descrive perfettamente quel meraviglioso momento :)


Al Pacino si è dimostrato disponibilissimo anche durante i red carpet per le premieres dei due film, dimostrando di essere, oltre che un gran attore, anche un vero e proprio gentleman. Molti "divi", a parer mio, dovrebbero prendere esempio da lui.


Il destino, infine, ci ha fatti incontrare un'ultima volta...in una situazione al limite dell'assurdo. Il giorno seguente ci stavamo recando ingenuamente nei bagni dell'Excelsior quando, improvvisamente, sentiamo delle urtla provenire dalla Darsena...scendiamo e ci ritroviamo davanti di nuovo LUI! Purtroppo la situazione era piuttosto caotica e, rimbalzando tra un bodyguard e l'altro, sono riuscita a strappargli solo un ultimo saluto...nella speranza, però, di rincontrarlo al più presto!


Oltre a questi memorabili incontri, ho assistito alla proiezione di The Humbling, che ho trovato deliziosamente brillante e al quale dedicherò uno dei prossimi post.