Se i tuoi amici non ti sopportano perchè continui a citare frasi tratte da film...sei un MOVIE JUNKIE.
Se il dilemma della giornata è che film guardare o riguardare...sei un MOVIE JUNKIE.
Se metti da parte i soldi per andare al cinema ripetute volte...sei un MOVIE JUNKIE.
Se passi la notte in bianco per guardare gli Oscar..sei un MOVIE JUNKIE.
Se l'unico passo della Bibbia che conosci è Ezechiele 25:17...sei un MOVIE JUNKIE.
Se sei stufo di prestare dvd ma non riesci a farne a meno "per diffondere il buon cinema"....sei un irrecuperabile MOVIE JUNKIE.

martedì 14 ottobre 2014

Recensione: Why Don't you Play in Hell?


Titolo: Jigoku de naze warui -Why don't you play in hell? 
Regia: Sion Sono
Cast: Jun Kunimura, Fumi Nikaido, Shin'Ichi Tsutsumi
Anno: 2013

Pulp Lary e Jun Kunimura alla 70° Mostra del Cinema

L’orecchiabile jingle di uno spot di dentifrici cantato da una sorridente bimba, un gruppo di teenager con un entusiasmo smisurato per il filmmaking, scontri tra clan di Yakuza e storie d’amore: ecco il cocktail esplosivo di Sion Sono nella suo Jigoku de nazu warui (Why Don’t You Play in Hell?).
Hirata è un ragazzo ossessionato dal cinema, così tanto da rivolgere le proprie preghiere al Dio del Cinema per avverare il proprio sogno:girare un solo grande film assieme alla sua sgangherata troupe. Mitsuko è una bambina prodigio, adorata da tutti grazie ad uno spot di un dentifricio; il padre della ragazzina è il boss Yakuza  Muto, in continua lotta con il clan Kitagawa. Dopo dieci anni, una serie di circostanze incroceranno inverosimilmente le strade di questi personaggi: il boss Muto vuole dimostrare a sua moglie, che sta per uscire di prigione, che la loro bambina è diventata una star del cinema, sebbene dopo il tormentone del dentifricio la sua carriera sia miseramente crollata. Il suo desiderio incontrerà quello del fallito Hirata, che finalmente ha l’occasione di girare il suo capolavoro: un film-documentario sul reale scontro tra il clan di Muto e Kitagawa.
Con un registro tra il comico e il grottesco, Sion Sono mette in scena dei personaggi fuori controllo, in preda alla loro follia, capaci di qualsiasi cosa per ottenere il proprio obiettivo. Il tutto culmina con l’atteso “film nel film”, in una carneficina finale a colpi di katana, pistole e con una buona dose di splatter.

Jigoku de nazu warui (Why Don’t You Play in Hell?) si presenta come un’esilarante commedia nera, ricca di riferimenti al cinema e in grado di divertire ed entusiasmare gli appassionati del genere, che usciranno dalla sara canticchiando il martellante ma irresistibile jingle di Mitsuko.





VOTO MOVIE JUNKIES: 8/10

giovedì 9 ottobre 2014

Diatribe interne...

Cari “ fratelli ” MJ rieccomi qua per la vostra gioia, vi sono mancato?

Cosa e perché vi scrivo questa volta? Per un fatto nato da una riflessione o meglio diatriba interna.

Vi confesso di esser riuscito solo nell’ ultimo periodo a recuperare il “ tempo perduto “ guardandomi un bel po’ di filmettini usciti dal secondo semestre 2012 ad oggi, certi per vero interesse altri invece per consiglio.

Che posso dire, secondo me il cinema sta vivendo un periodo strano e non mi riferisco solo a ciò che ho potuto visionare nell’ultimo periodo. Una volta i capolavori spuntavano quasi regolarmente, sorprendevano, non erano mai scontati ( o quasi ) tutte le componenti fondamentali erano ben dosate ed equilibrate regalandoti così un immenso piacere e voglia di guardare e riguardare scene o spezzoni.

Ora…e perdonatemi, salvo RARISSIME sorprese siamo solo alla mercè di film horror che si trascinano dietro la scia dei tanto osannati ( e mi chiedo perché) “ Paranormal Activity “ e compagnia, super eroi bellocci con le loro tutine e armature scintillanti(dai non potete non essere d’accordo sul fatto che eroi dell’ universo Marvel e Dc spuntino come funghi!).Seguono poi pellicole con effetti speciali sproporzionati con trame semplici e banali, tutti film uguali fatti con lo stampino!
Vogliamo parlare poi delle interpretazioni degli attori?

Si dice di Clint Estwood che abbia solo due espressioni, con e senza cappello, ma vogliamo mettere le “ nuove promesse “ di oggi? Clint basta che sene stia in una stanza zitto e fermo per dare tutto un altro tono alla scena in se!

Ok è giusto dire che non si può fare paragoni simili ma insomma….BASTA HOMEVIDEO da vedere al cinema!

Ci sta il discorso che pur tutti devono guadagnarsi il pane, che devono far gavetta ed esperienza ma un minimo in più di inventiva? Meno abuso di effetti e creazioni digitali?
Invece di produrre, produrre e produrre uno non può preparare un lavoro serio, bello, ben costruito ed emergere con un qualcosa che faccia esclamare WOW alla gente? Eh no! Per questo ora assistiamo a creazione di “ nuove “ etichette come ad esempio quelle dei “ Dmovie” dove attori anche con un certo nome perdono credibilità e stima.

Io voglio innovazione ma senza smarrire identità, desidero essere abbagliato, ma non dalle esplosioni in sequenza dell’ ennesimo action di robottoni contro blatte spaziali uscite da chissà quale anus mundi.

Trame interessanti, intricate,che reggano!

Sceneggiature e soggetti diversi, che colpiscano anche per intensità!

Stili di direzione e di montaggio particolari, dove tutto sia gestito in modo intelligente e non banale!

Una sana e coinvolgente interpretazione dei personaggi e degli attori!

Utopia? inizio a convincermi lo sia...


Oneiros