Se i tuoi amici non ti sopportano perchè continui a citare frasi tratte da film...sei un MOVIE JUNKIE.
Se il dilemma della giornata è che film guardare o riguardare...sei un MOVIE JUNKIE.
Se metti da parte i soldi per andare al cinema ripetute volte...sei un MOVIE JUNKIE.
Se passi la notte in bianco per guardare gli Oscar..sei un MOVIE JUNKIE.
Se l'unico passo della Bibbia che conosci è Ezechiele 25:17...sei un MOVIE JUNKIE.
Se sei stufo di prestare dvd ma non riesci a farne a meno "per diffondere il buon cinema"....sei un irrecuperabile MOVIE JUNKIE.

giovedì 29 maggio 2014

Risate e... saluti ;-)

Film divertenti… quelli veri ;)

Eccomi qui a scrivere purtroppo il mio ultimo articolo per quest’ anno, aimè il lavoro mi terrà a lungo lontano dalla terra ferma e i pochi accessi nel web saranno per motivi di lavoro,ma ridiamoci su!

Di film “ comici “ ce ne sono a bizzeffe, molti grotteschi, molti squallidi e secondo me assai pochi veramente divertenti senza cadere nella volgarità banale e nei soliti sketch.

Non fraintendetemi anch’ io mi son fatto qualche sana risata con film della serie Scary movie, ma le “ porcate “ simili me le sono volutamente lasciate scappare, evitando come la morte anche la maggior parte dei film italiani appartenenti al genere.

Non amo quando si fa un abuso di brutte parole o soliti e stra usati riferimenti al sesso, di far battute così siam capaci tutti e da un film che dovrebbe farmi ridere mi aspetto ben di più.

Per citarvi un quello che piace a me vi faccio presenti subito titoli come “ Hot Shot 2 “ i  film di Mel Brooks, “ Riposseduta “ col grande Nielsen e una ritrovata Linda Blair( sempre nei panni dell’indemoniata )e poi per citare anche qualcosa di nostrano “ Amici miei atto I, II, III ”.


Una comicità genuina, spesso parodica, con dei dettagli che delle volte si notano solo dopo alcune visioni della pellicola, ci si affeziona anche ai personaggi ( come ad esempio il tenete Frank Drebin ).


I personaggi di film come questi( senza citare le vere pietre miliari come Frankenstein Junior, Robin hood un uomo in calza maglia e via dicendo) passeranno, anzi sono già passati alla storia.

Nei nuovi film c’è qualcosa del genere? Io non credo ma smentitemi almeno questa volta ;)




Oneiros vi saluta, vi augura una bella estate e una sana visione di film come dio comanda!

mercoledì 28 maggio 2014

Recensione: Maps To The Stars - burn motherfucker, burn.

Titolo: Maps To The Stars
Regia: David Cronenberg
Cast: Julianne Moore, Mia Wasikowska, John Cusack, Robert Pattinson
Anno: 2014

Ciao Movie Junkies! Conoscete già la mia ossessione per David Cronenberg, probabilmente vi aspetterete quindi una recensione di parte per difendere a spada tratta quel folle genio. Speravo anch'io di scrivere qualcosa di realmente positivo, la mia intenzione era proprio quella di guardare oltre le immagini e cercare il significato "profondo" della pellicola Maps To The Stars....purtroppo non ci sono del tutto riuscita, forse per qualche mio limite o, mi dispiace dirlo, per qualche incidente di percorso accaduto al mio amato Cronenberg. Solitamente ci vuole comunque un po' per metabolizzare l'arte del regista canadese, ma la sensazione che rimane (personalmente parlando) lascia sempre quel retrogusto riflessivo tra il marcio, il surreale e l'attuale....almeno questo è quello che mi ha trasmesso fino a Maps To The Stars.


La famiglia Weiss è il ritratto della lussuosa vita Hollywoodiana; Benjie, il figlio, è una baby-star di successo, sotenuto dall'ambiziosa madre e da un'anziana agente senza scrupoli. Il padre, Stafford, è uno psicologo che propina metodi terapeutici discutibili, divenuto ormai una celebrità grazie alla televisiva filosofia dell'auto-aiuto. Ma una famiglia che sui tabloid sembra perfetta, è macchiata nell'intimità; l'infanzia di Benjie è segnata non solo da guadagni a sei zeri, ma da dipendenze e rehab, che rischiano di compromettere le riprese del protettente sequel di Bad Babysitter, blockbuster alla "Disney Channel" che ha consacrato il ragazzino.
Fin qui la critica sembra fin troppo palpabile; Cronenberg attacca lo star system, mostrando la semplicità e con la quale agenti, genitori e produttori buttano carne fresca sulla gabbia dei leoni, purchè questa prometta sempre più quattrini. Argomento trito e ritrito nel mondo della celluloide, si sa, ma con l'occhio di Cronenberg l'argomento si può sviluppare in modo originale e le premesse ci sarebbero. L'attenzione si focalizza infatti anche su frammenti di un'altra vita "vacua", parallela in qualche modo a quella della famiglia Weiss: Havana Segrand, attrice in declino alla ricerca della ribalta nel tentativo di interpretare il remake del film che consacrò la famosissima madre, morta in un incendio. Per quanto Havana ci provi, il ruolo non è adatto a lei,e la cosa la ossessiona, portandola in un culmine di grottesche nevrosi fino ad esplodere in allucinazioni erotiche rappresentanti la divina figura materna. A questo già malsano cocktail losangelino si aggiunge l'arrivo di Agatha, l'instabile sorella di Benjie, precedentemente rinchiusa in un ospedale per problemi di piromania e desiderosa di ritornare al proprio nido, che riesce nel suo intento diventando l'assistente personale dell'ignara Havana. Le intenzioni della pellicola iniziano quindi a diventare confuse, mischiando differenti registri e oscillando tra una stravagante soap-opera e fenomeni paranormali. Agatha danza in modo inquietante con il sottofondo del padre ciarlatano in tv, si ossessiona con un misterioso autista di limousine e tenta di riavvicinare il fratellino, tormentato da strane visioni di bambini morti. Maps To The Stars prosegue con un climax di immagini forti, trattate con un occhio sarcastico ma che (forse volutamente) non sono in grado di toccare veramente lo spettatore. Il nuovo lavoro di Cronenberg ci lascia con molti interrogativi (i fantasmi del passato tormentano i protagonisti, l'abbiamo capito, e quindi?) e con poche certezze. Una di queste è la coscienza della piccolezza in questo microcosmo milionario e il conseguente ritrovamento della libertà solamente nell'autocombustione nel proprio ego, metaforicamente rappresentato dalla ricorrente citazione letteraria di Liberty di Paul Eluard. 
Al di là all'opinione personale su quest'ultimo lavoro, però, bisogna dare un grande merito a David Cronenberg: il suo cinema non è mai statico e ogni suo lavoro continua ad essere imprevedibile (e a tratti ancora disturbante) dopo oltre 40 anni di carriera. 

VOTO MOVIE JUNKIES: 6,5/10





venerdì 16 maggio 2014

Special Dates: Danny fuckin' Trejo!

Appuntamento imperdibile quello di oggi, cinefili amanti dei b movies action e splatter...siete pronti a festeggiare il compleanno più tosto del 2014?! Non é un giorno qualunque infatti...sono 70 anni per il temerario Danny Trejo! Quando penso ad una veneranda età mi vengono in mente tranquillità,  saggezza, bastoni e dentiere...ma con Mr. Trejo scordatevi tutto questo! Il suo passato è segnato da criminalità, droga e violenza. ..ma forse è stato proprio questo cammino tormentato ad averlo portato ad interpretare intensamente i ruoli cazzuti per i quale lo amiamo ;)


Ho avuto la fortuna di assistere al Red Carpet della premiere di Machete nel quale ha avuto luogo il "Danny Trejo Show", l'attore infatti ci ha conquistati sfilando in modo unico...nelle pose davanti ai riflettori si apriva infatti la giacca a modi Machete, ma al posto dei coltelli sfoggiava gioelli e tatuaggi un po' gangster, il tutto condito con eleganza e sorrisoni beffardi...come non amarlo? Io e I miei amici cinefili non ci risparmiamo ovviamente urla di approvazione stile "Machete u are so sexy! 20 hours waiting for u!" (il che era vero,  visto che la passerella era a mezzanotte e noi ci appostiamo all'alba) e Danny nell'euforia si lancia su di noi, chiedendoci lui stesso di fare una foto insieme....un mito! 
Poi Rodriguez ci invitò in sala dicendo I nostri nomi a Muller, ma questa é un'altra storia....
Tornando a noi, voglio ricordare questo 70enne fuori dal comune...colui che usa un intestino come corda, che non manda sms e che fa esplodere la sua testa sopra ad una tartaruga (come dimenticare la sua comparsa come Tortuga in Breaking Bad!)...Tanti Auguri Danny Trejo ;)

I B movie

Quest’ oggi vi vogliamo parlare di una categoria che è come una di quelle buste misteriose piene di giochi che si vendono in edicola, è come in una scatola di cioccolatini, non sai mai quello che ti capita… i B movie!

L’ispirazione aimè ci è venuta in seguito alla scomparsa del povero Bob Hoskins morto di polmonite come il povero Leslie Nielsen ormai quattro anni orsono.

Come si evince dalla sigla il B-movie altro non è che un film di serie B, “ tirati su” con un budget basso, limitato e una qualità dubbia, tutta via delle volte ne escono dei VERI E PROPRI CAPOLAVORI!!!.

Ne esistono in ogni genere filmico e per ogni “ palato”, più riusciti o meno, ma tanti attraverso un “ astuto “ percorso arrivano a soddisfarci. Molti son conosciuti per una loro derivazione, ad esempio, dal mondo dei videogiochi come i conosciutissimi Supermario e Mortal Kombat, due prodotti assolutamente non eccelsi ma di certo divertenti!

Poi arrivano quelle creazioni che invece diventano dei veri e propri cult, non possiamo quindi non citare Corto Circuito e L’armata delle Tenebre, dove nonostante dei budget non proprio “ piccini “ il risultato non è certo quello che ci si potrebbe aspettare da un film di “ serie A ” tutta via divertono, e ci lasciano dentro piacevoli sensazioni e ricordi nel tempo. Ne seguono moolti e molti altri più di quanti ne abbiamo mai visti io e Lara!!!

Ci vengono in mente ancora Howard il papero, He man, Tuono blu e poi…e poi…


Cari lettori la nostra memoria è un po’ labile, aiutateci voi,menzionate qualche B Movie!

sabato 10 maggio 2014

The last....

Oggi ho un pochino di tempo e allora trovo doveroso parlarvi di uno dei miei cineamori più grandi, questo…


Eheheh bello vero?

Continuo un po’ sul filone col quale ho iniziato, quello “ orientaleggiante ” e perdonatemi il termine.
Non ho mai apprezzato tanto il vecchio Tom ma trovo che la sua interpretazione qui sia stratosferica, per non parlare poi di Ken Watanabe per me ancora più intenso e immenso dell’ ex top gun!

Per chi se lo fosse perso o se lo fosse lasciato scappare a posta( e mi chiedo come sia possibile ma in fondo i gusti son gusti) la storia gira attorno alla figura del capitano Nathan Algren, ufficiale di cavalleria nell’America del 1870 devastato dai sensi di colpa per aver sterminato una tribù indiana per rappresaglia, abbracciando così l alcol per cercare di dimenticare distruggendo così il suo corpo e la sua mente. Vivendo in costante declino campa come può pubblicizzando fucili finché un giorno gli arriva la proposta di addestrare l’esercito giapponese per far fronte alla minaccia dei samurai “ antioccidentali “ e…

NON INTENDO RACCONTARE OLTRE PERCHÉ OGNI PAROLA NON RENDEREBBE A PIENO LA MAGIA DI QUESTO CAPOLAVORO

Per tanto guadatevelo ^ ^

La fotografia, i costumi, i dialoghi, la storia e il suo modo di essere raccontata, tutto è superlativo!
Si nota subito, fin dall’ inizio che si è davanti a un prodotto filmico di un certo tipo, si parla di onore, si parla accettazione della morte, del vivere a pieno (senza eccessi) si nota fin da subito come antichità e tradizione cozzino con il moderno e l avvento della “ tecnologizzazione ” e sarà proprio questo ad accompagnarci dall’inizio alla fine insieme all’ ovvia diversità tra le culture occidentali ed orientali.

Che dire io ve lo stra consiglio, guardatelo, assaporatene ogni immagine e ogni parola, tutto l insieme vi farà cambiare modo di vedere certe cose, o almeno lo spero ;-) BUONA VISIONE