Cari MJ eccomi qua con questo nuovo articoletto primo di una lunga( ma
mica tanto) serie di “articoli a sfondo tecnico”.
Conoscere come vengono realizzati i vari progetti sotto le varie forme
e sfaccettature è senza dubbio una cosa interessante ( almeno per me) è ed per
questo che nelle prossime settimane farò uscire, a cadenza assolutamente
irregolare, tutta una serie di articoli legati alla realizzazione di tutti quei
elementi che compongono un film, una serie tv, un video clip musicale ecc.
Oggi comincio con il discorso legato alle colonne sonore.
Da ex strimpellatore talentuoso quale sono( e non solo per questo), ho
sempre dato un ruolo molto importante alle colonne sonore. Senza di esse
infatti un film non sarebbe completo, forniscono quella componente emozionale
essenziale per accrescere l’enfasi di ogni situazione.
Comincia così un botta e risposta interessante su tutto quel processo
che sta alle spalle della realizzazione di una colonna sonora:
-Come si svolge un normale colloquio tra un regista o un responsabile
di qualche azienda videoludica con un addetto al comparto colonne sonore come
sei tu?
-Avviene un colloquio diretto dove il regista cerca di spiegare al
meglio le caratteristiche che la musica deve avere per l'opera in
questione. Può venire esposta
semplicemente l'atmosfera che si vuole raggiungere lasciando al compositore
carta bianca per la composizione, ma succede raramente in quanto un buon
regista dovrebbe avere sempre idee chiare e l' esperienza necessaria per
saperti orientare verso la musica più adeguata.
In questo caso possono esserci molte varianti per la strada da
intraprendere nella fase di scrittura, ma essendo la musica un collante
narrativo e stilistico deve rimanere coerente ed omogenea per tutto il corso
dell'opera.-
Quale percorso bisogna seguire per entrare in questo mondo?
-Dal punto di vista
didattico serve una solida preparazione teorica, ma si può seguire questo
percorso partendo dall'improvvisazione jazz, dal song-writing o dalla
composizione classica. L'importante è avere l'orecchio ricettivo per il
linguaggio impiegato nella musica da film, cogliendo le soluzioni utilizzate
dai professionisti tra i vari generi cinematografici. Si consiglia sempre di
trovare un team di lavoro con cui crescere e fare esperienza assieme, partendo
da opere di breve durata per cominciare a testare le prime difficoltà del
lavoro.-
Ok passiamo a domande un po’ più tecniche, sei nel tuo studio, hai
davanti una scena precisa che può essere a sfondo romantico oppure d’azione,
come ti muovi? Come crei quella che sarà la musica d’accompagnamento?
-Se si ha
esperienza possono già materializzarsi in mente soluzioni molto efficaci, ma è
un fattore istintivo che potrebbe non essere sempre limpido a tal punto da
trascrivere pari pari quello che si ha in testa. Puoi immaginarti anche solo
soluzioni tematiche senza ancora uno scheletro strutturale chiaro, quindi da
elaborare in un secondo momento. Il pianoforte, invece, è fondamentale nella
fase di ricerca e sperimentazione: dove la mente raggiunge il limite di ispirazione,
la creatività continua tramite l'aspetto esecutivo, improvvisando e cantando
cercando di immaginarsi il contesto dove la musica andrà applicata. Quando hai
raccolto buone idee cominci a segnare la durata della scena e i sincroni (se
presenti). Fatto questo comincia la stesura della traccia musicale, calcolando
il rapporto tra il tempo della scena e la quantità di battute della tua
partitura. Se lavori con librerie sonore al computer si avranno tutti mezzi per
creare sfumature di tempo (come rallentando e accelerando ) molto precise e di
facile manipolazione. Se invece si dispone di un' orchestra vera che dovrà
eseguire una composizione dinamica verranno impiegati direttori specializzati:
conducono l'orchestra insieme alla proiezione video della scena e devono saper
regolare in esecuzione il sincrono con le immagini, avendo il timecode come
punto di riferimento.-
E’ una cosa molto complessa, quanto tempo si può
impiegare per una cosa del genere?
-Va fatta la premessa che le difficoltà rimangono le medesime di
qualsiasi composizione musicale (principalmente linguaggio e forma) aggiungendo
però i vincoli del sincrono. Contando anche il livello di esperienza del
compositore nell' affrontare determinati generi cinematografici, la stesura
della musica su una scena può andare dalle poche ore ad una settimana intera di
lavoro. Per la chiusura definitiva , includendo rifiniture (nelle grandi
produzioni ad opera anche di terzi) e modifiche da parte del regista, si parla
persino di mesi.-
Parli spesso della difficoltà del sincrono che
immagino sia una delle più fastidiose…
-E’ senz’ altro una
difficoltà rilevante, si parla infatti
di combinare le esigenze di sincrono con una logica compositiva. La musica non
può essere troncata di netto e per questo vengono fatti giochi di modulazione e
cadenza per chiudere una scena o fare da ponte per un'altra. In oltre, tornando
al discorso della dosatura, bisogna fare attenzione a valutare l'impiego
coscienzioso dei profili musicali. Un "profilo
alto" prevede temi incisivi e dalla forte presenza, mentre quello
"basso" non deve indurre a distrazioni nell'ascolto e deve fungere
solo da lieve riempimento.-
Raccontami, anzi raccontaci, una delle tue
esperienze più interessanti.
-Particolarmente significativo è stato un seminario presieduto dal
compositore Franco Piersanti (Il Caimano, Habemus Papam). E' stata fondamentale
la sua lezione sulla dosatura della musica, una questione che può essere
sottovalutata ma che è di grande
importanza soprattutto per i neofiti del settore: spesso chi comincia ad avere
le prime esperienze nel mondo delle colonne sonore sente il bisogno di stupire
con ricchezza e virtuosismi compositivi che la scena in verità non richiede.
Può essere un errore inconscio, ma va tenuto in seria considerazione.-
Prima di concludere questa domanda è d’obbligo,
quali sono i compositori che rientrano
nella tua cerchia di preferiti?
- Tra i veterani sicuramente John Williams. Poi aggiungerei John Powell,
James Newton Howard e Danny Elfman tra quelli stranieri, mentre per quelli
italiani Morricone e Franco Piersanti. Vorrei aggiungere un compositore che ha
lavorato più per l'industria videoludica che per pellicola ma è stato
determinante per la mia formazione musicale: il giapponese Nobuo Uematsu.-
Bene Lorenzo io ti ringrazio per la tua
disponibilità chiudiamo con quest ultima domanda, lo consigli come percorso?
-Solo a chi ha una forte determinazione e passione per questo mondo,
perché come per tutte le prospettive di lavoro che riguardano la musica le difficoltà
che si incontrano sulla propria strada per diventare professionisti del settore
sono molte.-
Vi lascio con un esempio del talento di questo professionista, amico, ma soprattutto Movie