Se i tuoi amici non ti sopportano perchè continui a citare frasi tratte da film...sei un MOVIE JUNKIE.
Se il dilemma della giornata è che film guardare o riguardare...sei un MOVIE JUNKIE.
Se metti da parte i soldi per andare al cinema ripetute volte...sei un MOVIE JUNKIE.
Se passi la notte in bianco per guardare gli Oscar..sei un MOVIE JUNKIE.
Se l'unico passo della Bibbia che conosci è Ezechiele 25:17...sei un MOVIE JUNKIE.
Se sei stufo di prestare dvd ma non riesci a farne a meno "per diffondere il buon cinema"....sei un irrecuperabile MOVIE JUNKIE.

giovedì 22 settembre 2016

Il cinema sul viale del tramonto?

Ultimamente mi è successo spesso di sentir dire da alcuni artisti " il cinema non conosce crisi, va tutto a gonfie vele" ma sarà davvero così?

Per chi mi conosce o ha letto qualcuno dei miei articoli sa come la vedo in merito al discorso reboot, sequel e prequel...

Cosa ci sta dando il cinema negli ultimi anni? Reboot, Prequel, Sequel... e poco altro.

Ci sono molte trasposizioni filmiche di romanzi vari, fumetti, cartoni animati in live action... ma di inedito?

Cosa sta succedendo? Dove sono le menti brillanti in grado di creare storie fantastiche?

Dove sono finiti quei cultori del " cinema tutto nuovo" capaci di sorprendere e far provare una miriade di emozioni?

Io vedo una seria mancanza di fantasia, spesso e volentieri anche di talento, sia da parte del cast che da parte degli " addetti ai lavori". Ormai è palese che ci si concentri solo ed esclusivamente sul voler fare cassa. Potrebbe anche non essere un male, i gusti di ognuno si sa sono diversi ma... non so, inizio a vedere Hollywood come un gigantesco baraccone pieno di niente.

Va detto che ogni tanto qualche perla emerge ma, quante sono nel contesto da me descritto poco fa?

Non ho niente contro chi idolatra i film di Fast and Furious, o i film Marvel o DC, giusto per fare un esempio, ma prima o poi anche questa mucca non potrà più essere munta, e allora cosa succederà?

Sarà che sono io difficile, che faccio il finotto e me la tiro ma non mi basta andare al cinema per "divertirmi un oretta" o dire " và che figa/o". Mi serve di più, molto di più. Non mi accontento, non riesco a far parte " della massa" a cui piace questo genere di cose, Il cinema è per altro, non per degli home movie troppo cresciuti.

Forse, se mai si raggiungerà il fondo, si daranno un bel colpo di reni e riprenderanno la produzione di veri capolavori, lo spero.

Io la mia l'ho detta...e voi? che ne pensate?

Colgo l'occasione per ringraziare chi mi ha seguito su questo blog ed in particolare la mia cara amica Lara per avermi dato la possibilità di affiancarla in questo suo progetto.

Vi auguro una vita piena bei
film, adios!

-Oneiros-

domenica 20 dicembre 2015

Star Wars il risveglio della....boh!



Ed eccomi dopo moltissimo tempo a condividere con voi una mia opinione/recensione riguardo ad un titolo davvero molto molto recente.

Come avrete già capito dal titolo e dalla foto vi parlerò di quelle che sono le mie impressioni su questo film, atteso da milioni di fan, ma non da me...

Ero un piccolo bambino vivace e fantasioso quando vidi per la prima volta star wars e mi piacque subitissimo!

Era la trilogia firmata ovviamente dal buon Lucas e me la guardai e riguardai per anni quando finalmente( credo ) arrivò la NUOVA trilogia, il prequel che tutti conosciamo che salvo per " La vendetta dei Sith" ho trovato poco interessante e talvolta mediocre.

Preciso subito una cosa, col tempo il mio interesse per la saga è praticamente svanito, quindi questo " capitolo 7 " non me lo aspettavo e a dirla tutta io manco lo volevo, non mi interessava più ecco.

Partiamo dalla fine, mi è piaciuto? No. Strano direte voi con del malcelato sarcasmo, guardatelo bene vi risponderei io.

Il film è stato realizzato da un J.J Abrams scostante. Molte scene e sequenze sembrano curate e dirette da uno che sa il fatto suo, altre invece degne di un pivello che di cinema, e di Star Wars, ne sa ben poco creando uno spiacevole sali scendi continuo.

Il tutto è un gigantesco reboot/remake realizzato secondo me come " beta test", ricordo infatti che questo è solo il primo di una nuova (l'ennesima) trilogia, per vedere quando i fan sono disposti a riavvicinarsi a quella saga che in passato è riuscita a dare moltissimo e a moltissime persone.

Ma quali sono gli ingredienti usati nella ricetta per la realizzazione di questo film?

Ebbene sono quei ingredienti che si dimenticano in scansia per anni e anni, come quei barattoli di spezie che si usano per qualche tentativo culinario fallimentare e per la quale si perde interesse.

E' tutto una rimasticatura di idee e situazione già viste che ben poco trasmettono, gli effetti speciali saranno si spettacolari, ma bastano? come sempre il mio è un NO assolutamente convinto.

I personaggi storici ormai vecchi non riescono a salvare quello che è un piatto insipido, cotto e stracotto e riscaldato in microwave. Sembra di vedere " Una nuova speranza" con qualche aggiunta o qualche privazione, ma la cosa che più in assoluto mi ha deluso è stato il " sith spada del cavolo" Kylo Ren. Uno dei malvagi ( ed è una parola grossa) più inutili e piatti della storia, un perfetto signor nessuno, perfino la sottiletta che usate per fare i toast ha più spessore di quell'essere!

Ma anche gli altri personaggi non sono all'altezza di quello che sarebbe dovuto essere un film che avrebbe dovuto far riemegere dal passato una saga come questa.

Ormai credo l'abbiate visto tutti, le idee ve le sarete fatte e credo sarete d'accordo con me che questa introduzione non fa decollare un bel niente. Certo qualche lacrimuccia a qualche nostalgico può esser scesa e qualche brivido magari può esser passato su qualche schiena ma aimè per me non è sufficiente.

Voto questo prodotto 5/6 su 10!!!

-Oneiros-

mercoledì 22 luglio 2015

Recensione Babadook

Recentemente visto il caldo, il lavoro, il caldo…il caldo, sono stato lontano da voi ma….

Alla ricerca di un rifugio climatizzato capitai al cinema senza un obiettivo premeditato e fu così che scoprii Babadook.

Il film parla del famigerato e terribile Uomo Nero, un soggetto usato spessissimo in passato ma secondo me mai così bene come qui.

In un certo qual modo è una pellicola che ti tocca dentro, lascia un profondo e persistente senso di inquietudine spaventando il giusto e in giusta dose. E’ il “classico” film tutto trama e personaggi, con fitte e interessanti sottotrame che coinvolgono veramente tanto, in più la regista, Jennifer Kent, ama giocare con i colori, i riflessi e le ombre mettendo in luce un vero e proprio “ stato mentale”  che vi terrà incollati alle poltrone.

La trama gira attorno alla “ neo vedova “ Amelia che perde disgraziatamente il marito in un incidente proprio nella corsa all’ospedale per farla partorire( alla faccia del giorno gioioso).Sei anni dopo, mai ripresasi veramente dallo shock della perdita, vediamo Amelia alle prese con lo strano figlio che, come tanti di noi, passava notti insonni a causa di un mostro “ immaginario”.Ovviamente( e qui un po’ ho storto il naso) si viene a trovare un libro su uno scaffale che guarda caso parla proprio di questo Babadook, entità sovrannaturale che prende vita quando qualcuno scopre la sua esistenza. La madre sprofonda ancora di più nella sua depressione,mentre il figlio continua ad andare a fondo in un vortice di follia, ed è a questo punto che si insinua il sospetto che questo Uomo Nero non sia solo un invenzione.

Il budget per realizzarlo è “ ridicolo” per lo più raccolto in crowfunding( che adesso va mucho di moda) speso più per le location che per gli effetti speciali ( sia lode a chiunque sia il vostro dio) un bel tuffo  nel passato a dimostrazione che, l’intreccio, è sempre lui a fare la differenza.

Lo stra consiglio anche perché vi confesso che al ritorno a casa, una sbirciata sotto al letto l’ho data!

Spulciando in rete ho scoperto che pure al festival del di Torino ha lasciato tutti a bocca aperta durate la sua proiezione, questo giusto per avvalorare la mia opinione ;-).

-Oneiros-

mercoledì 17 giugno 2015

Recensione Jurassic World

Sarò onesto fin da subito, il mio hype per questo titolo era praticamente nullo e anzi il solo vederne i trailer mi faceva storcere il naso. Aimè la carne è debole e quindi ho ceduto andando a vedere quello che per me è forse il più decente tra i sequel del colosso di Spielberg( non che fosse poi così  difficile visti i precedenti).
Ma procediamo con questa breve recensione...

Il film risulta molto lento nella fase iniziale, lasciando trapelare già enormi carenze per quanto riguarda la sceneggiatura, infatti sembra essere realizzata da una classe di ragazzetti che hanno aspettato fino all'ultimo giorno prima della scadenza per realizzare il prodotto in questione.

I protagonisti e i soggetti "umani" sono vuoti, talvolta perfino ridicoli e poco credibili, vera grande differenza se vogliamo fare un paragone con il capostipite della saga dove invece tutti(o quasi) erano ben caratterizzati e sviluppati ma la cosa più tragica è quando la stessa sorte tocca anche ai veri protagonisti, cioè i dinosauri.

Per carità, il comparto e la realizzazione digitale sono di una certa importanza e il film non manca di scene d'azione fatte apposta per far dire "wow" allo spettatore.

Tuttavia la scelta infelice di seguire le orme del terzo capitolo, la creazione di un dinosauro  "ogm + +" di scarsa incisività non fanno altro che rendere il tutto ancora più grottescamente commerciale e poco apprezzabile a coloro che, come me, hanno amato Jurassic Park nonostante le incongruenze con il romanzo che vi invito caldamente a leggere( lo si trova anche in formato e-book per pochi euro).

Voto? mi spiace ma il film non si aggiudica la sufficienza, per me non merita più di 4/10


mercoledì 29 aprile 2015

Film da una botta e via?

Titolo fraintendibile, eppure esprime per intero il concetto.

Come tutti ben saprete il mondo del cinema, che sia di seria A, B o Z offre decine di migliaia di titoli.
Molti sono capolavori, tantissimi sono filmetti, la maggior parte è spazzatura( questo sempre e solo secondo la mia modesta opinione).

Ma quali sono questi film da una botta e via?

La risposta è relativamente semplice, sono tutti quei film che incuriosiscono, che fanno ridere già in partenza per l'idea o il tema trattato, che crediamo siano fantastici, pazzescamente belli, tutti quei titoli che attendiamo una vita e.... ci deludono, ci fanno schifo, ci annoiano, e tante altre cose "poco carine".

Poi, invece, ci sono secondo me film che invece VANNO VISTI ASSOLUTAMENTE, ma non più di una o due volte in tutta la vita.

Questo perché lo dico?

Perché, soggettivamente parlando, mi hanno trasmesso emozioni contrastanti, mi hanno disgustato o magari traumatizzato ma non potevo fare a meno di vedere come andasse a finire, cosa quel regista, quel sceneggiatore e quegli attori volevano comunicarmi.

Per la " prima metà" de film da botta e via includo tutte quelle pellicole a mio dire banali, scontate o pure commercialate o assolutissime porcherie Trash, devo fare un elenco?

Film Marvel, American Pie, Fast and Furiors, Black Sheep, Denti ecc ecc.


Qualcuno verrà a criticarmi sicuramente( ma beata l'ora non commentate mai!) per quanto detto poco fa ma, mi spiace, questa è la mia posizione.

Per quanto riguarda la " seconda metà" voglio entrare un po' più nel dettaglio citandovi due titoli che mi sono venuti in mente giusto ieri notte, belli " cicciotti" giusto per rendere bene l'idea.

Il primo è Salò e le centoventi giornate di Sodoma del controverso Pasolini.

E' un filmaccio, in senso buono(?) pesante, crudo e difficile, resta comunque un film che io consiglierei di vedere almeno una volta nella vita perché senz'ombra di dubbio potrebbe farvi vedere alcune cose in modo diverso.Il tutto si svolge nella repubblica di Salò durante gli ultimi giorni del regime fascista.Molti giovani tra ragazze e ragazzi vengono rapiti da quattro strani personaggi che li segregheranno poi in una villa segreta, costretti a subire dei supplizi inenarrabili per il solo piacere dei " signorotti" rapitori.( Ve l'ho riassunta un po' così,potete sicuramente leggere qualcosa di più accurato in rete)



Il secondo che vi cito è 2001 odissea nello spazio.



Lo so, non dovrei toccare l'intoccabile pietra miliare del Kubrick ma abbiate pietà di me ne ho veramente piene le balle di sta pellicola,
Geniale, magistralmente costruito e realizzato ma non posso proprio digerirlo, sarà sicuramente colpa del fatto che l'avrò visto 15 volte in vita mia di cui 13 per motivi accademici, ma per l'amor del vostro dio qualunque esso sia guardatevelo una, due volte in vista vostra e sarà sufficiente!
A meno che non siate cultori serie pro platinum, allora non vi stancherete mai guardarlo.

Vorrei dedicare più tempo a questo possibile dibattito ma aimè il tempo è tiranno e mi sto dedicando ad un progettone bello serio che si sta concretizzando sempre di più ( probabilmente ci vedremo presto in libreria ;-) ) di conseguenza cari MJ mandate un saluto alla mia socia Lara che si sta godendo e godrà NY per un bel pezzo( e forse definitivamente) in attesa dei prossimi articoli che sto costruendo.

Buona giornata e sia lode al cinema!!!

mercoledì 25 marzo 2015

Visuali e gusti che cambiano

Ben trovati cari Mj!

Ultimamente mi son rivisto diversi titoli che mi hanno divertito e impressionato nel periodo dell'infanzia.

Quello che ho notato ovviamente da subito è come sia cambiato il mio modo di vederli, di assaporarli. Vorrei concentrarmi con voi su due titoli in particolare molto diversi tra loro, li ho scelti perché mi permettono di snodarmi in diversi discorsi di cui credo, anzi sono sicuro riuscirete a cogliere il nocciolo.

Il primo titolo è Star Wars, che solo un titolo non è ma bensì una saga intera.

Da bambino ho letteralmente consumato le cassette dei vecchi titoli.Adoravo tutto ciò che girava attorno a quell'ambientazione con, non lo nascondo, una certa passione ed interesse più per l'Impero e il lato oscuro che per i beniamini ribelli.

Come vi dicevo mi è capitato di rivedere ultimamente tutti e sei i film e, con un po' di stupore iniziale, mi sono accorto che ormai non fanno più per me.Spade laser, alieni e combattimenti tra astronavi non mi eccitano più.La Forza, le macchinazioni segrete, i Jedi e i Sith ormai non mi dicono più nulla, di quei film ormai non mi piace più nulla se non le musiche.Il fatto di essere cresciuto avrà sicuramente influito, col tempo gli interessi e i gusti cambiano ma mai avrei pensato che una saga del genere che mi ha accompagnato per anni potessi annoiarmi fino a questo punto.

Con questo non mi permetto di dire che siano film mediocri o che altro, dico solo che, come tanti altri film, sono quasi destinati a periodi della vita " ben precisi" e ben delimitati, vi trovate forse in disaccordo?


L'altro discorso invece lega l'idea che ci facciamo di un personaggio.

Piace? Non piace? E' un figo? E' un brocco? E' giustificabile quello che fa? Non lo è?

Tutto ciò mi è venuto in mente rivedendo quel gran classico Disney che è Gli Aristogatti.

Adesso non mi metterò a descrivere il film, credo che tutti l'abbiano visto, ma provate a rivederlo ora... qualcosa forse cambierà, o almeno, in me si è palesato un nuovo modo di vedere le vicende del cartone e soprattutto dei suoi personaggi.

Da bambini tutti noi "tifavamo" per Romeo, Duchessa e i suoi gattini, è quasi inevitabile...

Ora invece non posso non schierarmi dalla parte del maggiordomo Edgar.
Provate a immaginare ora, ai nostri tempi una cosa del genere.La vecchia riccona per la quale lavorate da una vita un bel giorno decide di dimenticarsi di tutto ciò che avete fatto e farete per lei facendo si che i destinatari di tutto il suo patrimonio sono i suoi gatti...


AI GATTI?!?!?!?

Eh si Edgar caro mio, te la sei presa nel c**o!

Ovviamente i gatti non potrebbero usufruirne in prima persona quindi per logica il "buon" maggiordomo sarebbe stato l'unico a godere veramente di tutto il patrimonio.

Ma non vi sareste comportati anche voi come lui?

Dai insomma, è un povero disgraziato altro che cattivone ;-)

A voi la risposta, forse col tempo sono diventato più cinico io, chissà

-Oneiros_

martedì 3 febbraio 2015

Oneiros chiama e...l'orchestratore risponde!

Cari MJ eccomi qua con questo nuovo articoletto primo di una lunga( ma mica tanto) serie di “articoli a sfondo tecnico”.

Conoscere come vengono realizzati i vari progetti sotto le varie forme e sfaccettature è senza dubbio una cosa interessante ( almeno per me) è ed per questo che nelle prossime settimane farò uscire, a cadenza assolutamente irregolare, tutta una serie di articoli legati alla realizzazione di tutti quei elementi che compongono un film, una serie tv, un video clip musicale ecc.

Oggi comincio con il discorso legato alle colonne sonore.

Da ex strimpellatore talentuoso quale sono( e non solo per questo), ho sempre dato un ruolo molto importante alle colonne sonore. Senza di esse infatti un film non sarebbe completo, forniscono quella componente emozionale essenziale per accrescere l’enfasi di ogni situazione.

E’ per questo che ho chiesto aiuto ad un mio vecchio amico, nonché ex compagno di classe Lorenzo Visintin,che altri non è che un professionista emergente nel campo ( ecco qui la sua pagina ;-) https://www.facebook.com/lorenzovisintincomposer?fref=ts  )
Comincia così un botta e risposta interessante su tutto quel processo che sta alle spalle della realizzazione di una colonna sonora:

-Come si svolge un normale colloquio tra un regista o un responsabile di qualche azienda videoludica con un addetto al comparto colonne sonore come sei tu?

-Avviene un colloquio diretto dove il regista cerca di spiegare al meglio le caratteristiche che la musica deve avere per l'opera in questione.  Può venire esposta semplicemente l'atmosfera che si vuole raggiungere lasciando al compositore carta bianca per la composizione, ma succede raramente in quanto un buon regista dovrebbe avere sempre idee chiare e l' esperienza necessaria per saperti orientare verso la musica più adeguata.  In questo caso possono esserci molte varianti per la strada da intraprendere nella fase di scrittura, ma essendo la musica un collante narrativo e stilistico deve rimanere coerente ed omogenea per tutto il corso dell'opera.-

Quale percorso bisogna seguire per entrare in questo mondo?
-Dal punto di vista didattico serve una solida preparazione teorica, ma si può seguire questo percorso partendo dall'improvvisazione jazz, dal song-writing o dalla composizione classica. L'importante è avere l'orecchio ricettivo per il linguaggio impiegato nella musica da film, cogliendo le soluzioni utilizzate dai professionisti tra i vari generi cinematografici. Si consiglia sempre di trovare un team di lavoro con cui crescere e fare esperienza assieme, partendo da opere di breve durata per cominciare a testare le prime difficoltà del lavoro.-
Ok passiamo a domande un po’ più tecniche, sei nel tuo studio, hai davanti una scena precisa che può essere a sfondo romantico oppure d’azione, come ti muovi? Come crei quella che sarà la musica d’accompagnamento?
-Se si ha esperienza possono già materializzarsi in mente soluzioni molto efficaci, ma è un fattore istintivo che potrebbe non essere sempre limpido a tal punto da trascrivere pari pari quello che si ha in testa. Puoi immaginarti anche solo soluzioni tematiche senza ancora uno scheletro strutturale chiaro, quindi da elaborare in un secondo momento. Il pianoforte, invece, è fondamentale nella fase di ricerca e sperimentazione: dove la mente raggiunge il limite di ispirazione, la creatività continua tramite l'aspetto esecutivo, improvvisando e cantando cercando di immaginarsi il contesto dove la musica andrà applicata. Quando hai raccolto buone idee cominci a segnare la durata della scena e i sincroni (se presenti). Fatto questo comincia la stesura della traccia musicale, calcolando il rapporto tra il tempo della scena e la quantità di battute della tua partitura. Se lavori con librerie sonore al computer si avranno tutti mezzi per creare sfumature di tempo (come rallentando e accelerando ) molto precise e di facile manipolazione. Se invece si dispone di un' orchestra vera che dovrà eseguire una composizione dinamica verranno impiegati direttori specializzati: conducono l'orchestra insieme alla proiezione video della scena e devono saper regolare in esecuzione il sincrono con le immagini, avendo il timecode come punto di riferimento.-

E’ una cosa molto complessa, quanto tempo si può impiegare per una cosa del genere?

-Va fatta la premessa che le difficoltà rimangono le medesime di qualsiasi composizione musicale (principalmente linguaggio e forma) aggiungendo però i vincoli del sincrono. Contando anche il livello di esperienza del compositore nell' affrontare determinati generi cinematografici, la stesura della musica su una scena può andare dalle poche ore ad una settimana intera di lavoro. Per la chiusura definitiva , includendo rifiniture (nelle grandi produzioni ad opera anche di terzi) e modifiche da parte del regista, si parla persino di mesi.-
Parli spesso della difficoltà del sincrono che immagino sia una delle più fastidiose…
-E’ senz’ altro  una difficoltà  rilevante, si parla infatti di combinare le esigenze di sincrono con una logica compositiva. La musica non può essere troncata di netto e per questo vengono fatti giochi di modulazione e cadenza per chiudere una scena o fare da ponte per un'altra. In oltre, tornando al discorso della dosatura, bisogna fare attenzione a valutare l'impiego coscienzioso dei profili musicali. Un "profilo alto" prevede temi incisivi e dalla forte presenza, mentre quello "basso" non deve indurre a distrazioni nell'ascolto e deve fungere solo da lieve riempimento.-
Raccontami, anzi raccontaci, una delle tue esperienze più interessanti.
-Particolarmente significativo è stato un seminario presieduto dal compositore Franco Piersanti (Il Caimano, Habemus Papam). E' stata fondamentale la sua lezione sulla dosatura della musica, una questione che può essere sottovalutata  ma che è di grande importanza soprattutto per i neofiti del settore: spesso chi comincia ad avere le prime esperienze nel mondo delle colonne sonore sente il bisogno di stupire con ricchezza e virtuosismi compositivi che la scena in verità non richiede. Può essere un errore inconscio, ma va tenuto in seria considerazione.- 
Prima di concludere questa domanda è d’obbligo, quali sono i compositori  che rientrano nella tua cerchia di preferiti?
- Tra i veterani sicuramente John Williams. Poi aggiungerei John Powell, James Newton Howard e Danny Elfman tra quelli stranieri, mentre per quelli italiani Morricone e Franco Piersanti. Vorrei aggiungere un compositore che ha lavorato più per l'industria videoludica che per pellicola ma è stato determinante per la mia formazione musicale: il giapponese Nobuo Uematsu.-
Bene Lorenzo io ti ringrazio per la tua disponibilità chiudiamo con quest ultima domanda, lo consigli come percorso?

-Solo a chi ha una forte determinazione e passione per questo mondo, perché come per tutte le prospettive di lavoro che riguardano la musica le difficoltà che si incontrano sulla propria strada per diventare professionisti del settore sono molte.-
Vi lascio con un esempio del talento di questo professionista, amico, ma soprattutto Movie 
Junkies!