Titolo: The Zero Theorem
Regia: Terry Gilliam
Cast: Christoph Waltz, Melanie Thierry, Mattg Damon, Tilda Swinton
Anno:2013
Terry Gilliam si può considerare in parte colpevole della mia dipendenza da cinematografo. Quando ero piccola mio padre mi ossessionava con la visione in videocassetta di "La leggenda del re pescatore", alla quale io acconsentivo ogni volta, assuefatta da una narrazione così energica e innovativa. Crescendo ho potuto apprezzare in pieno l'opera di questo visionario artista, che ho avuto la fortuna di incontrare due volte a Venezia: nel 2005 per la presentazione di The Brothers Grimm e nel 2013 per The Zero Theorem. Quest'ultimo incontro con il regista è stato alquanto goliardico, ha proprio animato la passerella con le sue battute nonsense...sembrava divertirsi anche più di noi! Poi me ne vado a casa, apro facebook e mi trovo questo:
(Sì, la bionda di cui parla sono proprio io. Come posso non adorarlo?)
Umorismo alla Gilliam a parte, ecco cosa ne penso del suo ultimo lavoro...purtroppo non mi ha del tutto entusiasmata, forse perchè dopo l'avanguardia di Brazil (e parliamo del 1985!) il paragone viene quasi spontaneo...
Proiettatevi in un futuro dall'ambientazione cyber-punk, immaginate personaggi caricaturati e volutamente sopra le righe, il tutto accompagnato da una malincolica cover di Creep...benissimo, ora potete contestualizzare The Zero Theorem. Quoen Leth lavora come programmatore in una bizzarra
società del futuro, dove ha a che fare continuamente con computer e strane
fialette colorate. La sua condizione è alienante e Quoen vive nella costante
angoscia di perdersi una misteriosa telefonata, che dovrebbe illuminarlo
riguardo al suo scopo nella vita. Vista la sua irrequietezza, Quoen ottiene il
permesso di lavorare da casa, ma presto viene convocato dal supremo capo dei capi,
“Management”, il quale gli impone di scoprire la formula matematica che
racchiude il senso della vita. Quoen si segrega nella sua abitazione, una simil
chiesa dimessa in contrasto con il coloratissimo mondo pop che lo circonda,
intento a decifrare l’enigma senza soluzione. Il protagonista, sempre più
estraniato e vicino all’esaurimento nervoso, trova conforto solamente nelle
sedute psichiatriche on-line e negli incontri cyber-erotici con la bella
Bainsley, con la quale è capace di “evadere” in un fittizio mondo parallelo. Attraverso
ambientazioni e personaggi surreali, Terry Gilliam vuole porre l’accento sulla
condizione dell’individuo nella società contemporanea, sempre più vicina al
futuro antiutopistico che ritrae nei suoi lavori; l’inarrestabile espansione
della tecnologia è in grado di controllare le nostre vite e, allo stesso tempo,
di renderci dipendenti da essa. Nonostante qualche spunto originale (il tocco
magico di Gilliam non passa inosservato), The
Zero Theorem eccede a tal punto da diventare ridondante, si attorciglia su
se stesso e si perde, cadendo sulla banalità. Il contesto fantascientifico,
kitsch e grottesco, appare ormai datato
e fa perdere di vista l’obiettivo del film,
quel “senso” che né Quoen, né lo spettatore riescono a capire e che
lascia l’amaro in bocca alla fine della visione.
VOTO MOVIE JUNKIES: 6/10
VOTO MOVIE JUNKIES: 6/10
Non so come ho potuto farmelo scappare al cinema! Lui mi piace tantissimo e dopo aver letto la tua recensione mi hai convinto a mollare le altre visioni che mi ero organizzata e vedere questo!!!
RispondiEliminaNon te lo sei ancora fatto scappare :) nei cinema italiani deve ancora uscire (e purtroppo ancora non c'è una data in vista), io l'ho potuto vedere alla mostra del cinema! Speriamo esca presto ;)
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